Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

chè non deve assorbire dalla scienza quanto essa sa dargli e trasfonder lo nel concetto sociale, e quindi assicurativo? Potremo quindi dire di aveire fatto un passo avanti davvero, allorchè saremo riusciti a liberarci dal vecchio concetto della casualità stretta per abbracciare quello più moderno e più schietto nel senso scientiifico. Nlè vale la obiezione che così facendo si incorre nel. .. rischio di pagare dei reumatismi ad un fognatore per esempio, che se li è presi invece giocando a bocce. Non si può non riconosce;re un diritto e salvaguardar lo per tema di. .. subire degli aribitrii. Infint!, il disegno di legge sulle malattie professionali manca della sua parte più importante: le malattie professionali dei lavoratori agricoli. Qui è insita la solita sperequazione fra proletariato industriale e proletariato agrario, e il direttore della rivista che mi ospita, da vecchio sindacali$·ta qual'è, sa bene quali sono state fino ad oggi le cause di tale sperequazione: sperequazione di combattività fra i due tipi di proletariato. Il che significa in altre parole che le assicurazioni sociali sono state una conquista: ne è appunto la prova Biblioteca Gino Bianco il fatto che quella parte !Più combattiva del proletariato è riuscita in parte laddove l'altra parte non è riuscita per nulla. Le cose sono cambiate da qualche anno in qua, ed è indubbio che anche i lavoratori agricoli dovranno avere ed avranno lo stesso trattamento dei lavoratori industriali. Anzi, questo sarà, proprio nel campo delle malattie professionali, argomento di azione par lamentare prossima. Diritto di sciopero L'on. Pastore b,a concluso esortando i sindacalisti della CISL a resistere alla ondata di licenziamenti, dichiarandosi diSpost0 « a consentire che il prossimo Consiglio generale della CISL prenda in esame anche la proposta di uno sciopero generale di protesta in tutta Italia ». • Produttività L'on. Morelli ha tracciato un quadro dell'opera compiuta negli ultimi anni dalla CISL per frenare i licenziamenti, sostenendo che la causa prima del fenomeno è da ricercarsi nella « super-produzione » attuata da molte industrie in vista di complica,. zioni internazionali, con la conseguente costituzione di scorte ora difficilmente smaltibili. (dai giornali del 12-7-62)

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