Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

Politica del lavoro Le malattie professionali S ullo scorcio della sessione estiva, la Commissione parlamentare del lavoro ha approvato un disegno di legge che estende le malattie professionali· portandole da sei a quaranta. Sul disegno di legge s'imbastì una vivace e cor,retta discussione, alla quale maggioranza ed opposizione hanno portato notevole contributo d'ordine tecnico; nel senso medico-sociale, politico e morale. 11 disegno di legge compie indubbiamente un ipasso avanti nella legislazione assicurativa sociaie. Tale passo avanti iè caratterizzato da due elementi sopra-· tutto: dall'estensione del nutnero delle malattie considerate quali malattie professionali e dalla nuova elencazione di tipo etiologico. L'allargamentc era naturale, rientrava direi nell'ordine delle •cose: le innovazioni nel camp'o del lavoro, la moltepllcità degli elementi tossici adoperati, e di pari passo il riconoscimento da .parte della ~cienza di nuove intossicazio3 >lioteca Gino Bianco ALBERTO CAV ALLOTTI nato nel 1907, deputato comuwista, medico. ni da nuovi ingredienti della lavorazione indust,riale, non. potevano non portare all'allargamento. Più interessante invece, parmi, l'abbandono del con-- cetto nosologico per il concetto etiologico: cioè, mentre un· tempo, pe-rchè una. malattia fosse riconosciuta quale 1nalattia professionale doveva rientrare in « quel quadro clinico », ora basta la presenza nel determinismo etiologi,co dell'agente, ,qualunque sia il quadro clinico derivatone, p~r il riconoscimento della « professionalità ». ·Un passo avanti, come si vede, che però non mì lascia contento. E le ragioni del 1nio malcontento, le !ho espresse durante il mio intervento. · .Le ragioni sono essenzialmente due: il non abbandono del concetto « intossicazionè » da una parte, e l'ancoramento 353

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