Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 6-7 - giu.-lug. 1952

su!!e pìazzè é neì parlamenti, l' Euroipa è oggi economicamente tagliuzzata in piccole fette sovrane che singolarmente prese non hanno dimensioni tali da far fron.._ te alla concorrenza che, sul piano mondiale, bisogna poter sostenere, concorrenza che viene da due enormi complessi organiZzatt su dimenSioni «continentali», due enormi complessi economici organici: gli stati Uniti d'America e l'URSS. Quando su un mercato (in questo caso il mondo intero) si presentano complessi economicamente organizzati e potenti, i piccoli spariscono se non Si uniscono a tempo in cooperative o in consorzi (federazione); se i1tsistono a voler conservare Ciascuno la su.a individualità ( sovranità naZionale) i costi di produzione oltrepasBano i limiti economici voluti dal mercato mondiale e Si va in perdita. Quale la conseguenza? La perdita economica richiede o prestiti (piano Marshall - E.R.P., ecc.) per poter colmare le differenze fra costi di produzione e ricavi, o abbassamento di salari dei dipendenti, il che vuol dire Q.bbassamento del tenore di vita delle masse lavoratrict sempre al fine di colmare le differenze fra costi di produzione e ricavi. Tali differenze sono il frutto della divisione nelle economie nazionali ed andranno sempre più aumentando. Per evitare dunque abbassamenti di tenore di vita che sarebbero -tneVitabili qualora dovessero cessare i prestiti americani, non vi è altro modo che consorziare le economie dei Singoli stati nazionali europei, ossia occorre fare l'unione dell'Europa. I lavoratori sono i più interessati di tutti a - Biblioteca Gino Bianco reaiizzare questa opera che sarà l'o,pera politica fondamentale del secolo xx. E non devono i lavoratori lasciarsi ingannare da coloro i quali parlano di danni che ad es8i deriverebbero da una tale costruzione. In una recente pubblicazione del Movimento Federalista Europeo è detto in modo così chiaro che voglio qui ripetere: « Danneggiati dall'unificazione dei mercati saranno soltanto quel giruppi parassitari, padronali ed operai, cb~ hanno oggi la possibilità d1 ve1idere a pr~zo di monopolio 1 lort# proèotti su mercato nazionale, protetto da dazi doganali, divieti, contingenti, licenze, controlli sui cambi. Per non provocare sconquassi troppo gravi in tali settori, converrà procedere gradualmente alla eliminazione delle barriere che ostacolano gli scambi, e trovare del compensi alle ca,.. tegorie che saranno chiamate a sopportare dei particolari sacrifici. Ma sarebbe assurdo rinunciare , per non èanneggiarli, al progresso nella organizzazione internazionale, come sarebbe stato a.slsurtlo rlnunclaire e.i telai meccanici per non danneggiare chi tesseva a mano, o non costruire le ferrovie per non rovina.re tutti coloro che trasporta vano le merci e le persone con i carri e le diligenze». Questa è la verità che gli am!- Ci lavoratori devono conoscere , perch~ possano portare con serena coscienza e con piena tranquillità il loro formidabile e prezioso contributo alla creazione di una Euro'fXL economicamente e politicamente unita, premessa Sicura e insostituibile del loro benessere e della pace per il mondo. 335

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