:Prospeltii,e sociali L'economia pianificata LA RIVENiD'l•OAZIONE fondamentale, che , •sta alla base della . questione sociale, è: 1) H lavoro , per tutti, ,cioè il -dir~tto ~l ~avoro, e le altre r1vend1caz10ni del (popolo sono: 2). la maggiore ,possibile eguaglianza dei punti di ipartenza nella gara fra ~ citta~ini per la -conquista dei gradi gerarchici della società, di qualsiasi natura essi sia~o: ~o.- nemici. politici. sc1ent1p•c1, ecc., ecc.; 3) la fine dell asservo.mento ò i larghe m<:1-~ di cittadini, se non add1r1ttura d'intere classi sociali, a una ristretta cerchia di de-:- tentori dei privilegi connes?1 alla proprietà priya~a <:ap1talistica; 4) la elim1naz1one, quanto più possibile integrale non dell'istituto della prop;ietà privata, ma di quei privilegi inerenti pi~ì , all'estens-ione della propr1eta che .na natura stessa dell'istituto, i quali turbano l'armonia e l'eguaglianza. non solo economica ma anche politica e morale· dei cittadini. Questo premesso, è chi~ro come non risolva la questione sociale un intervento dello Bit J l Gino Bianco P A O L O E. TA V I A N I nato nel 1912, deputato democristiano, Sottosegretario agli Esteri. Stato ,che si limiti a regolare i rapporti fra datori di lavor? e lavoratori, sia mediante 11 riconoscimento giuridico delle rispettive associazioni sinda~a~i ~ dei loro contratti collett1v1, sia mediante la fissazione autoritaria dei salari minimi, sia, infine, con una pur vasta e ~aggia legislazione del lavoro. Tutto ciò è necessario~ ma non è punto sufficiente. Un intervento di tal genere è, infatti, di sua natura. zoppicante, in quanto, dopo aver provocato, nell'equilibrio economico generale, conseguenze di portata incalcolabile, si preclude la possibilità di provvedere nel caso - tutt'altro che improbabile, anzi facilissimo - che tali conseguenze implichino turbamenti, disarmonie, situazioni svantaggiose, se non addirittura in tutta l'economia riel paese, almeno in taluni suoi settori. Indipendentemente da que-
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