I Avverfimenfi dal Sud Le recenti amministrative del Sud hanno la~iato nei veri democratici un senso di amarezza. Si sperava che nel Mezzogiorno la democrazia post-fascista fosse riuscita a dare non solo un maggior avvio alle'opere pubbliche ma anc'he alla formazione di una nuova coscienza popolare e civica. Purtroppo per il secondo aspetto vi sono non poche delusioni da registrare. Torto più del Nord che del Sud, a parer nostro. Perchè nel Nord non si ha ancora ,una precisa sensazione del pericolo che il Sud può costituire per l'avvenire democratico della Nazione. A Roma dicono che il Presidente della Repubblica, che di economia politica si intende, avrebbe invitato il Ministro del Lavoro a rivedere, per rallentarli se non addirittura s·cioglierli, i vinicoli che si frappongono alla emigrazione interna. L'avanzata dei «terroni» darebbe allora fisicamentle, più che non i risultati delle urne elettorali, la sensazione del pericolo incombente anche per gli stessi lavoratori del settentrione, che si vedrebbero contesi i posti, gli impieghi. E allora, come rimediare? Solo una effettiva politica di solidarietà nazionale, che travasi dai vasi più pieni ai vasi meno pieni, può salvare la democrazia in Italia. Problema di giustizia sociale, non teorica ma applicata - gradualmente pure - ma applicata sul serio, vincendo come è necessario l'egoismo di tutti, anche dei lavoratori, e l'ignoranza di troppi. Non v'è altra strada: fin quando nel lNord si sta meglio solo perchè gli altri del Sud stanno peg1gio, la democrazia è 259 Bibli · ,a Gino Bianqo
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