Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 5 - 31 maggio 1952

Voci dal!' officina La donna Non c'è congresso è·i partito o sindacale, in cui parlando della disoccupazione non venga prospettata la grave sperequazione che spesso si nota fra famiglie con diversi elementi occupati e famiglie a zero, cioè senza elem-enti occupati. Contrasto che si nota sopratutto quando è occupata la moglie, contemporaneamente al marito ed ai figli. Eppure questo problema finora non è ancora stato affrontato anche se si ha ragione di credere che basterebbe da solo a riso1vere in buona parte la nostra disoccupazione Ci sono difficoltà, ma credo che sopratutto manchi il coraggio di toccare l'egoismo degli interessati. ,. Credo però che il problema potrebbe essere risolto aggirandolo. Cioè, invece ,è-i allontanare draconianamente la donna sposata dall'officina o dall'ufficio, favorirne la sua volontaria uscita. Il modo è semplice: aumentare gli assegni familiari per la moglie non occupata. AumE:nto che dev'essere sensibile pc r giungere allo scopo (10-12 mila lire mensili) e qui può nascere il problema del come ottEn. ere i mezzi. A mio avviso questi si potrebbero ottenere attraverso accorg1!11enti e contributi che preciso: 1) ridurre gli assegni famìBiblioteca Gino Bianco • 1n famiglia CARLO BORRA democristiano, i m p t e gato RIV, dirigente CJ.SL. liari per i primi figli, qualora la moglie sia viva (e cioè la famiglia usufruisca o del suo Eéilario o dei suoi assegni aumentati); 2) non dare gli assegni familiari al primo figlio quando entrambi i coniugi lavorano e non hanno oltre il figlio altre persone a carico; 3) togliere il sussiè,io di disoccupazione alla donna che ha il marito occupato e che quindi percepisce gli assegni; 4) tassare di un contributo conveniente sia l'industriale che la lavoratrice stessa, qualora, dopo due anni di matrimonio, il nucle·o familiare abbia più del 50 per cento degli elementi con un lavoro convenientemente retribuito. Inoltre ci sarebbe ancora la possibilità di usufruire di quella parte di sussidi di disoccu- :r::·azioneche non dovrebbero essere più dati in seguito alla sostituzione delle donne che si dimettono con disoccupati. Io credo che in questo modo si invoglierebbero molte donne a lasciare il lavoro di fabbrica e di ufficio creando possibilità per i disoccupati. 301

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