Ee sorti dell'in/anaia Le maestre degli asili · Si asco1ta spes.so nei diJScoirsi, si legge sui gio:rrnali, e si ode spesso alla radio, di Onorevoli par:lamentari dhe si p,rendono attiva cura de'lla sc:xrte di tante categorie di la,vonatori e di donne lavoratrici. Non risulta, nè ho ma.i sentito, che qualouno albbia. levato la voce in Parlamento a protezi()(Ile delle educatrici deiFla .sciuoila miarterna, che versano, in innumerevoli casi, in .. condizioni ,assai pe.gigioci di q.uelle delle stesse donne d·i serv~Zlio. Fonse è dh.e molte cose non si san1I10, e non si .sanno perchè la categoria delle maestre di scuola materna è formata di donne che lavorano in rassegnazione e silenzio; che si lamentano, se mai, sotto voce, vivendo solamente della loro passione per l'infanzia. Le loro condizioni sono pre.ss'a poco e per lo più queste: aissunte per assol.Jvere il loro coonJpito di educatrici (in quanto m'llll1ite di regolare titolo di studio) da gestori di scuole materne private, hanno talo.ra stirpendi dhe vanno dahle 400 lire mensili (dico: quattrocento) a 10.000 o poco p1ù. Parlo della grande maissa, a.ssunta dalìe scuole private. Esse hanno, spesso, più di otto ore di lavoro al giorno, con non meno di trenta bambini (arrivano anche a Bib 296 Gino Bianco 70), col solo aiuto di una bidella., quando c'è ed è valida. Ohi ,può dire, ai tempi che corrono, di eissere trat1ato peggio? Ness.un dirittb, poi, in caso di licenziaanento; ne'.SSUJnaindennità di disoccU{Pazi,one, nessuna garanzia. Quando la maestra non garba più e. qualcuno, viene lioenziaita. La seiuo1a si chi ud.e? La si saiJ.uta ed amen. Se dipende da un ente è, dello stesso ente, d ilVie.nutaqruasi schiava, per la paura di perdere il posto; e l'ente lia Il11ll!ove, la ~ras~risce, 1a laiScia a casa, come crede, nè la maestra può dire nulla. Non c'è, in general~, contratto di lavoro, nessun impegno reciproco. 'Co.si vivono, silenr.ziosamente, l•e maestre di scuola materna; le stesse miigiliaia di suoxe che non hanno, carne spesso erroneamente si crede, aiuti dai loro coniventi; le mi,gliaia di giovani la.i.che. Non sarelbbe iJ. caso cihe qualctll11o si mettesse urna mano al cuore e cerca1Sse di provvedere serirunente? Si può chiamare civHe un Paa<;e clhe lascia in queste condizioni tam.te sue educatrici? Vorrei che si provasse a pensare che cosa avve.r,rebbe se,
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