Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 5 - 31 maggio 1952

sarie ai consumi del mercato interno. La politica di liberazione degli scambi che l'Italia, insieme agli altri paesi partecipanti all'OECE, aveva attuata gradualmente tra il 1950 e il 1951 fino a raggiungere il 75 O/o delle importazioni quale obiettivo comune stabilito dall'OECE stessa, è stata con le note misure prese nell'ottobre u. s. dal governo italiano ulterior1nente ampliata, per cui le nostre importazioni dai paesi dell'EPU possono oggi considerarsi pressochè integralmente liberate. Tale politica è potuta sembrare, a prima vista, troppo ardita o azzardata. Ma quale altra alternativa rimaneva se si voleva evitare che la nostra posizione creditrice continuasse progressivamente a crescere allo scoperto, trasf ormandosi in un pericoloso fattore inflazionistico della nostra circolazione monetaria? Esisteva sì un'alternativa . ' quella di limitare le nostre esportazioni verso l'EPU, ma tale alternativa come ben si comprenderà era senz'altro da scartare, data la struttura della nostra economia essenzialmente trasformatrice e necessitante di -sbocchi all'estero. Ma se E>isono volute evitare misure ostacolanti le esportazioni, n?n si poteva al tempo stesso rimanere su una posizione statica o passiva nel1' altro settore cl.e] no~tro comBil 2!!Q :1 Gino Bianco mercio estero, quello delle importazioni, per riassorbire i crediti. Smobilitando i crediti attraverso l'afflusso di controparti te in merci si è in teso specialmente far beneficiare di maggiori possibilità i consumatori nazionali, sopratutto delle classi lavoratrici, che possono così -disporre di una più vasta massa di beni di consumo e di prodotti fini ti sul mercato interno, con favorevoli ripercussioni nel R(>Hore dei prezzi. Queste finalità di premir~ente carattere sociale sono ~tate tenute presenti nell'attuazione di una tale politica <li liberazione, la quale è stata accompagnata da una politica convergente alle medesime finalità nel campo delle tariff c doganali all'importazioné. Iufatti, in concomitanza cen l 'es tensione della liberazione degli scambi, il nostro governo ha adottato nell'ottobre u. s. una Perdura grave la situa.zione nell'industria tessile soprattutto nel settore cotoniero e in quello delle fibre tessili artificiali. Gli industriali si avvalgono largamente della messa in « integrazione » delle loro maestranze. Ma perchè non si potrebbe prelevare anche una. « integrazione » dai guadagni piuttosto cospicui che essi han fatti in tempi abbastanza vicini?

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==