Storiadell'industriaitaliana E' stato giustamente detto che l'industria 1 tallana è nata dalla graduale trasformazione del piccolo laboratorio artigiano che s1 è venuto attrezzando con motori e macchine. « Qualche operaio più abile e più intelligente approfitta di ciò che ha appreso nel suo lavoro e lo applica genialmente alla sua aziende.. Il progresso si afferma cosl tra sfo:::-zi incredibili e sacrifici. Si forma cosi una classe industrie.le nella quale, accanto a pochi venuti dalle classi abbienti ed istruite, vi sono moltissimi oo.liti dai più umili posti cli lavoratori alle responsabil;ità più alte della produzione ». Non esiste una organizzazione bancaria nel senso moderno e oorà il risparmio personale e la collaborazione di piccoli gruppi familiari che lentamente crea i mezzi per affermare e sviluppare le prime iniziati ve. Terremo conto di queste constatazioni nelle conclusioni; per ora vediamo brevemente le fasi di questo sviluppo. A partire dal 1888 viene modificata radicalmente le. politica economica. con l'inizio di un protezionismo industriale che si accentuerà sempre più. Molto si è discusso su qu~o fatto ln pro ed in contro. Esso ha certamente E 2 82 ca Gino Bianco avuto innuenze negative a danno di certe attività più adatte e naturali al nostro Paese, ma ha pure facilitato la espansione industriale contemporaneamente all'afflusso del capitale estero. Sorgono le prime grandi tnd ustrie, almeno grandi relati ve.mente ad al tre esistenti in Italia., speCie nel campo te&Sile (industria cotoniera lombarda) e nel campo meccanico (cantieri navali, prime officine di materiale f errovlario J a. Genova, Milano, Torino, Brescia, Ne.poli, Firenze. Verso il finire del seco~o l'econom1a italiana attraversa una grave crisi che è anche crisi sociale d.1 fronte ai primi segn1 dl risveglio dei lavoratori che acqut.stano consapevolezza delle. loro funzione e si vengono organizzando. La criSi industriale è presto superata, tanto che la produzione si raddoppia e s1 perfeziona nella qualità e nella molteplicità dei prodotti, mentre gli impianti s1 completano e trasformano con larga applicazione cU f or7.a motrice. Nel 1876 gli addetti all 'industriz:. in senso stretto erano soltanto 382.000, ed è da notare che, fatto caratteristico e doloroso, 90.000 di e~i erano fanciulli, e
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