PROSPETTIVE Il corporativisn1d0emocratico S CRIVE Luigi Einaudi che « le parole comunismo, socialismo, liberalis·mo, capitalismo non hanno significato il quale sia univoco per tutti, e sono generalmente di assai ardua definizione». Ciò è indubbiamente vero; senonchè a queste parole occorre aggiungerne un'altra: «corporativismo~, che può rappre5entare due forme economiche ben diverse: il corporativ) smo di Stato e quello di associazione. Mentre il primo considera la corporazione quale organo del potere esecutivo e di conseguenza senza personalità giuridica, il secondo, che meglio chiameremo democratico, intende la corporazione quale organo autonomo, per quanto giuridicamente disciplinato, per ciascun ramo della produzione. delle categorie professionali; concezione questa ultima sostenuta, fin dalla fine dell'Ottocento, da uomini rappresentativi della scuola sociale cattolica, primo fra tutti da Mons. Doutrelous, veBibl'. :a Gino Bianco CANALETTI-GAUDENTl nato rnei 1897, senatore de- 1 mocristiano, ilocente universitario. scovo di Liegi, ispiratore di quella che fu appunto chiamata scuola corporativa cristiana. Ne consegue che il corporativismo di Stato conduce inevitabilmente al progressivo aumento ed accentramento delle funzioni statali, mentre il corporativismo democraticç rappresenta una fondamentale esigenza di decentramento, da raggiungere mediante una larga autogestione delle categorie interessa te. Ne consegue altresì che secondo il corporativis-mo democra tico il processo di formazione della corporazione deve muovere dal basso verso l'alto e non dall'alto verso il basso, e deve articolarsi a ttraverso l'organizzazione professionale che nasce spon taneamen te dal sindacato. 1Ciò spiega perchè l'attua277
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