Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 5 - 31 maggio 1952

dem.ografica in profondità » :è del resto chiaramente indicato nell'articolo che ho sott' occhi. Si tratta di una organizzazione statale-sindacale intesa a propagandare « l'uso dei più moderni e innocui mezzi antifecondativi», da vendersi « a prezzi accessibili anche alle più povere classi», a ciò ausilianti pubblicitariamente « la stampa e il cinematografo». E questo è nient'altro che rinnovata espressione del più sfacciato neomalthusianesimo, ormai arcigiudicato da tutti i più obi~ttivi e seriamente informa ti studiosi della materia. 6. Quanto al << pregiudizio » che tende a proteggere una moralità giusta nei tempi passat! ecc., non c'è che una cosa da dire: ed e che la moralità o è o non ,è. Essa non cambia coi tempi: ciò che cam.bia coi tempi è il capriccio degli uomini. Che in fondo, dalli e ridalli, è esso pure sempre lo stesso. F. MARCONCINI L'esperienza giapponese Da qualche tempo, segnala l'« Osservatore Romano», si va notando nel Giappone una recrudescenza nel la propaganda pel controllo delle nascite, specie attraverso la grande stampa che non lascia passar settimana senza che un fondo o un articolo della pagina sociale o una lettera d'un lettore, rimproveri al Governo ,la sua negligenza in tal campo. E' interessante rilevare che questa recrud€ 1scenza di tale propaganda coincide col la firma del Trattato di pace. Si fa infatti notare che questo non apre alcuna via di possibile emigrazione, nè dà! assicurazioni di sorta circa l'accesso alle materie prime od alla apertura di sbocchi € conomici, condizioni nE:cessarie ,per una espansione industriale. La pos1z1one cattolica, pur così poco sostenuta in Giappone, non è ignorata e molti son Bib 274 1 Gino Bianco quelili che ne riconoscono il saldo fondamento morale. Nel suo numero dello scorso ottobre il « Chuo-Koron », una delle tre grandi Riviste mensili giapponesi, dedicava un lungo articolo al Papa Pio XII rilevando che il SonYmo Pontefice pone come cont(!,izioni per una pace giusta, il diritto di libero accesso alle materie prime ed agili sbocchi economici e quelio d'emigrazione per tutte le Nazioni del mondo. Su tal punto, si conclude, il Vaticano non può riguardare il Trattato di San Francisco come sufficitnte a stabilire una giusta pace. Ci si rende ,pertanto conto, in determina ti ambienti, delle soluzioni concrete proposte dalla dottrina sociale cattolica, ma si aggiunge ch'esse oggi sono irrealizzabili. (Da « La Famiglia Italiana" 31-12-'51).

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