Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 5 - 31 maggio 1952

infatti di quasi mezzo milione all'anno. Le conseguenze deleterie .c]j tale aumento per l'Italia le albbiamo sotto gli occhi. Il ritmo d'investimenti è fortissimo nel nostro Paese se si pensa che si aggira attorno al 25 % del reddito nazionale e difficilmente aumenta bile a meno che non si vogliano usare i sistemi russi del lavoro forzato -dove però il ritmo d'investimenti raggiunge al massimo il 27 %. Nonostante questo alto livello d'investimenti essi non riescono ad assorbire i due milioni di disoccupati cronici, ma, come in una seduta della Camera di qualche anno fa dichiarava il ministro dei Lavori Pubblici Tupini, essi riescono appena a tener dietro alla popolazione e a non far aumentare la disoiccupazione. Non solo, ma la necessità di soddisfare i bisogni più elementari della nuova quota di popolazione non consente che gli investimenti siano in vece devoluti ad un elevamento .del livello di vita della popolazione già esistente. E' chiaro infatti che, dato un determinato introito, una famiglia numerosa non può permettersi la stessa attrezzatura di vita di una faBib . ca Gino Bianco miglia che rimanga di pochi membri. In Italia, infatti, sul totale dei consumi familiari, circa il 64 % è costituito da quelli alimentari, percentuale scesa al 30 e al 20 % nei paesi più civili che hanno in generale però famiglie più piccole, dove circa il 70 % delle spese viene impiegato in viaggi, vestiario, attrezzature e macchine casalinghe, ecc. Inoltre l'eccesso di popolazione e la disoccupazione conduce ad esempio a fissare un imponibile di mano d'opera nelle campagne o a bloccare i licenziamenti nelle fabbriche per ragioni sociali, ed è ovvio ,che ciò dissuade le aziende dall'appHcare metodi più moderni di produzione avendo sulle spalle tale abbondanza di mano d'opera a buon mercato; quindi i sistemi produttivi restano arretrati. · La stessa lotta sociale delle classi lavoratrici per gli aumenti salariali resta spesso paralizzata dall'esistenza di una tale armata di disoccupati sempre pronti a sostituire a buon mercato gli scioperanti e gli scontenti. L'aumento delle famiglie contadine conduce inoltre allo spezz~ttamento e alla polverizzazione della proprietà, fenomeno che ha raggiunto il .. 271

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