Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 4 - 30 aprile 1952

nulla di buono per la Chiesa cattolica, nel nostro paese, da uno « Stato totalitario» che sopprimerebbe i nostri diritti costituzionali, anche se cominCiaSse col promettere la libertà relig:osa. Noi vogliamo il ma1iteni11_1,entodi un sano « regime di libertà », che assicuri ai cattolici, allo stesso titolo e nella stessa misura che a tutti i cittadini rispettosi delle leggi e dell'ordine pubbliCO, l'uso della loro libertà e dei loro diritti essenziali, con la posSibilità di difenderli e di ricOnquistarli COi mezzi legali, se essi venissero un giorno minacCiati o violati ». E avendo Degrelle ancora giocato nell'equivoco di far confondere il movimento rexista, come movimento di fronte nazionale ohe impegnasse pure i cattoliei nella lotta anticomunista, la vigilia del voto, il 9 aprile 1937, il Primate di Malines dichiarava: « 1) che la lettera collettiva dell'Episcopato belga, in più di un passo riguarda formalmente « Rex » e condanna i suJi metodi e i suoi principi fondamentali,• 2) che lungi dall'essere tranquilli nei riguardi di « Rex », siamo convinti che esso costituisce un pericolo per iJ paese e per la Chiesa; 3) in conseguenza il dovere di ogni cattolico 1ee.1e, nell'elezioni dell' 11 aprile, è chiaro e ogni astensione deve essere riprovata». van zeeland batteva di gran lunga negrelle, ed ai belgi, mercè la decisa azione dei cattoliei e dei loro vescovi, fu evitata la dittatura: cosa che ,pu:rtroppo non fu evitata in Italia. (dai giornali dell'epoca) • Italia 1952 Ma, obbietterà ancora qualcuno, come può giovare alla Chiesa la libertà lasciata dalla democrazia ai com'Unisti, che se ne servono per avvelenare le classi lavoratriCi, e i giovani in particolare. con la loro ideologia anticristiana? Ma anche qui è facile rispondere che t regimi dittatoriali non mancano mai cli propagare, e senza opposizione cli altri gruppi ,politici, ideologie che non sono meno anticristiane di quella comunista e che richiamano giustam~nte la resistenza della Chiesa,· r non c'è bisogno cli Citare il nazionalismo, il razziSmo e l'esaltazione della violenza. Ma si deve anche aggiungere che l'uniCo terreno sul quale la Chiesa e i cattolici possono combattere con efficacia il comunismo è il terreno dell'apostolato e della propaganda ideologica, è il campo delle realizzazioni concrete sul piano delle riforme cristianamente ispirate. Sicchè i cattolici possono essere certi che com·battendo le dittature di sinistra e di destra, difendendo il regime democratico, essi assicurano alla Chiesa •1e condizioni migliori per l'esplicazione della sua divina missione: e dunque, com.e democratic-i e come cattolici, ~nno da 1 porre un impegno raddoppiato nel sostenere la democrazia. ( da Periferia, di. Pesaro del 15 aprile 1952) 255 Biblioteca Gi~o Bianco

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