e,onael,,e sindacali • La battaglia di primavera· L'intervento del Ministro del Lavoro Rubinacci ha dato alle t.rattative confederali nel settore industriale un carattere di concretezza che fa bene sperare in una rapida e favorevole conclusione in ordine alle richieste avanzate dall'UIL per il conglobamento delle retribuzioni e dalla CISL per il miglioramento degli assegni famiiiari. L'UIL era stata la prima organizzazione che aveva p,recisato ufficialmente alla controparte le sue rivendicazioni impostando chiaramente la sua posizione tfin dall'ottobre del 1951. · Nella contingente negativa situazione economica indu~ striale l'UIL aveva ritenuto non oppor:rtuno avanzare ri- .chieste di aumenti generali indiscriminati, considerando invece urgente anzitutto procedere al risanamentc, della caotica situazione retributiva attraveyso l'operazione del conglobamento a paga base delle varie voci retributiv~ In secondo luogo l'UIL aveva 250 eca Gino Bianco prospettato la necessità di venire incontro ai lavoratori più disagiati migliolfando cioè e rivedendo il trattamento dei disoccupati e dei lavoratori sospesi o lavoranti ad un orario ridotto. Successivamente l'UIL aveva pure ritenuto oppo,rtuno richiedere il ricupero dei punti di aumento costo vita verificatosi dal marzo 1950 e non registrati dalla scala mobile. '' La CISL aveva impostato la prop~ia azione sindacale sull'aumento degli assegni familiari e sulla miglior regolamentazione del lavoro ad incentivo in relazione ad una propria politica economica e salariale basata sull'aumento della produttività aziendale. Anche la CISL era contraria agli aumenti generali ed indiscriminati delle .retribuzioni. La CGIL, invece, prima attraverso le categorie, poi ultimamente attraverso una richiesta ufficiale confederale aveva richiesto un massiccio aumento retributivo precisato nel 15°/o della retribuzione globale. La CG I[., sosteneva
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