Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 4 - 30 aprile 1952

La clientela il buon nome assicuratosi in tanti anni di lavoro, ' hanno un valore finché il cliente vede intenta all'opera una persona conosciuta, un volto che gli ispiri fiducia. A differenza di un esercizio commerciale, il cui avviamento è prezioso anche per lo eventuale acquirente successo:-e, la bottega artigiana perde tutto il suo prestigio se il nuovo titolare non è stato diretto colla boratoi:e del vecchio maestro. Quanto abbiamo detto finora. · provoca ne.turalmente una domanda.: quale è oggi nell'economiia produttiva la importanza delle botteghe artigiane? Il p:ogresso meccanico ha indubbiamente ridotto la attività produttiva. degli artigiani in molti settori, ma non ha determinato nè la ·scomparsa, nè la decadenza dei mestieri. Sarebbe stolto negare che l'arte del metallo è stata ridotta ai minimi termini dalla grande industrie.. Cosi pure è evidente che 1-e indust1ie ·tessili e i calza turifici hanno determinato una forte contrazione nell'arte del cuoio e ridotto ai margini la produzione del tessuto a· mano. La diffusione del prodotto industriale ha però portato gli a1·tigiani ad acquistare in qualità quanto avevano perduto in quantità. Per rimanere nei mestieri sopra indicati la calzatura lavorata a mano ha acquistato valore e pregio nei confronti del la calzatura lavorata · a macchina. Il tessuto a mano è divenuto tessuto di lusso o tessuto d'arte. Inoltre laddove si produce di meno aumenta in modo vertiginoso il lavoro delle riparazioni. Il riparatore· - mecca.nico, elettricista, sarta, rammendatrice, calzolaio - non è sempre apprezzato nel suo giusto valore: l'industria lascia il suo prodotto e normalmente lo abbandoDurante l'intero periodo che dal 1922 va al 1939, anno di iniZio della seconda guerra mondiale, una battuta d'arresto si verificò dopo il 1927 _a seguito della politica monetaria seguita dal governo fascista, che, determinando uno squilibrio fra costi e prezzi internazionali, ·mise le industrie in condizioni di debolezza, proprio quando si sca--. tenò in tutto il mondo la profonda depressione mondiale del 1929. Il sintomo più evidente allo svilup'f)O della crisi è dato dall'andamento della disoccupazione che Si desume dal seguente specchietto: Andamento della disoccupazione in Italia dal 1929 al 1934 • Anni 1929 1930 1931 1932 1933 1934 n. dei disoccupati dell'industria 193.585 296.870 522.125 732.009 714.945 1192.288 Biblioteca Gino Bianco in complesso 300.787 425.437 734.454 1.006.442 1.018.955 963.67-7 245

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