Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 4 - 30 aprile 1952

LagestionedellaPrevidenza Sveltire le pratiche TUTTI i lavoratori conoscono l'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS). L'Istituto eroga infatti le pensioni, provvede a]l'assisten,za contro la tubercolosi e corrisponde le indennità di disoccupazione, amministra gli assegni familiari e le integrazioni salariali agli operai dell'industria che lavorano ad orario ridotto, ecc. L'Istituto paga attualmente circa 320 miliardi di lire all'anno ad un numero vasto di beneficiari: 2 milioni di pensionati, 120.000 malati di tuberco .. J osi, 800.000 ,disoccupati, oltre 7 milioni di persone a carico per gli assegni familiari. Si tratta, quindi, di centinaia di migliaia delle cosiddette « pratiche ». Ma insieme alle domande di prestazioni che vengono accolte, vi sono, purtroppo, anche quelle che debbono essere respinte, non sussistendo i requisiti stabiliti dalla legge perchè possano concedersi le prestazioni stesse. Sono domande che richiedono, come tutte le ai~ 9ca Gino Bianco ANGELO CORSI già deputato socialdemocratico, presidente dell' I.N.P.S. altre, un lavoro di eEame e di ricerche. Una lagnanza viene generalmente esposta: queste benedette « pratiche » si svolgono con lentezza e i lavoratori debbono attendere lunghi mesi, alle volte qualche anno addirittura, iper avere liquidata la ,pensione o concessa un'altra prestazione o per conoscere l'esito del ricor~C>contro l'eventuale diniego. Vediamo un po' se ciò è proprio vero e, se è vero, da quali fatti e ragioni dipende. Innanzi tutto, rileviamo che una notevo1e quantità di domande viene inoltrata dagli interessati s€:nza documenti, o con 'documenti diversi da quelli necessari, per cui ~ deriva un noioso, lungo scambio di corrispondE:nza, ripetute richieste di chiarimento e una continua azione

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