Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 4 - 30 aprile 1952

sua sincerità aperta il peso di un corruccio inaccessi bile; dalla condanna d~lle. sua solitudine sdegnosa di confidenze, sorge l 'accettazione dolorosa di responsabilità più forti della vita, dure come il destino della storia; la sua rivolta è talora il risentimento e tft.lora il rancore più profondo dell'isolano che non si può aprire se non con l'azione. che non può liberarsi dalle. schiavitù secolare se non portando nei comandi e nell'energia dell'apostolo qualcosa di tirannico. L'istinto e gli affetti si celano ugualmente nella riconosciuta necessità di un ritmo di vita austera nelle forme e nei nessi logici; dove non vi può essere unità serena ed armonica supplirà la costrizione, e le idee domineranno sentimenti ed espansioni. L'amore per la ch1arezza ca~ gorica e dogmatica. propria del1 'ideologo e del sognatore, gli interdicono la simpatia e la comunicazione Sicché sotto il fervore delle indagini e le esperienze del- ! 'inchiesta diretta, sotto la preoccupazione etica del programma, sta un rigorismo ariQo e una tragedi~ cosmica che non consente un respiro di indulgenza. Lo studente conseguiva la liberazione della retorica innata nella razza negando l'istinto per la letteratura e l'agile gusto nellt, ,ricerche ascetiche del glottologo; l'utopista detta oggi il suo impera ti vo categorico agli « strumenti » dell'industria moderna, regola colla logica che non può fallire i giri delle ruote nella fabbrica come un amminist:atore fa i suoi calcoli imperturbabile, come il generale « conta » le unità organiche apprestate per la battarglia: sulla vittoria non si calcola, non si fanno previsioni perchè la vittoria sa:-à il segno di Dio, sarà il risultato. mat~matico del rovesciamento della « praxis ». Il senso etico è dato qui dalla tolleranza e dalla sicurezza silenziosa: c'è la borghesia che lavora alacre-, mente per la vittoria del proletariato. Più che un tattico o un comootten te, Gramsci è un profet2.. Come si può esserlo oggi: inascoltati se non dal fato. L'eloquenza di Gramsci non rovescerà nessun mistero. La gua polemica catastrofica, la sua satira disperata non attendono consolazlon1 fa.citi. Tutt& l'urnanità, tutto il presente gli è in sospetto. Chiede la giustizia a un feroce futuro vendicatore. PIERO GOBETTI (da « La Rivolu~ione Liberale» del 22 aprile 1924). Per l'occidente dell'Europa può dirsi con sicurezza che i lavoratori non si assoggetteranno più al sistema patriarcale o di governo paterno. Tale questione è stata parecchie volte decisa. Essa fu decisa quando si insegnò loro a leggere e si diedero loro i giornali. Fu decisa quando vennero raccolti in molti a lavorare sotto lo stesso tetto. Fu decisa quando vennero allacciati i paeSi con strade ferrate che diedero loro la facoltà di trasportarsi di luogo in luogo e di mutar padroni così faeilmente come mutavano 4i abito. I lavoratori pre~ro da allora la direzione di se stessi e mostrano sempre di credere che gli interesBI. dei loro com.mittenti nonché essere identici sono opposti ai loro. J. STUART MILL 205 Si eca Gino Bianco I

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