/ ;Jt lupo i1t o~,,~ di paa.,to,e _ Gid Nostro Signore aveva parlato di lupi « in veste di pecora ». La Fontaine parla addirittura d'un lupo il quale si vestì da pastore. C'era dunque una volta un lupo. Pare che ce ne sian stati sempre molti, ma questo della favola, non facendo affari facendo il lupo, pensò di farne diventando pastore.. Un lupo, dice testualmente La Fontaine, cominciava 1d aver una piccola parte tra le pecore del vicinato, e credette di doversi aiutare con una pelle di volpe e crearsi un'aria di nuovo personaggio. Noi diremmo oggi che vestì di tattica la sua violenza e parlò di patriottismo, di assistenza sociale, di laicismo, di progresso. Dice infatti la Fontaine che non solo la vette e il bastone, ma anche la cornamusa egli si appropriò. Così -camuffato, eccolo avvicinarsi al gregge. La Fontaine prosegue, e lasciamo a lui la responsabilitd dell'osservazione: <( Il pastore) il vero pastore, disteso sulla erbetta, ·dormiva rprofondamente; il suo cane dormiva pure lui, e dormiva la cornamusa. La maggior parte delle pecore dormiva egualmente». Pare oggi: tutti dormono, nessuno si riscuote; tutti sognano, nessuno fa quel che c'è da fare. Il lupo, che era lupo e lupo rimaneva nono,tante le divise volpine, per condu·rre a termine l'impresa cominciò a parlare: « ·cosa che riteneva necessaria», dice il poeta, « ma che lo rovinò: non poteva contraffare la voce del pastore. Il tono con cui parlava fece echeggiare i boschi e scoprì tutto il mistero. Ciascuno si sveglia a 1quel suono, le pecore, il cane, il pastore». Noi. questi lupi in abito di pastori li abbiamo riconosciuti dai discorsi che facevano? non sono gid in gran numero tra il gregge? in numero derminato? Il poeta conclude che, vestito com'e·ra, H lupo non riuscì nè a difendersi nè a fuggire, e ci lasciò la pelle, la sua vera pelle. Sard vero? La moralità che il. poeta trovò per il 16006 vale anche per il 1900: « Chi è lupo agisca da lupo; è meglio, molto meglio di certo ». Meglio per lui e per noi. , (dal bollettino «Parrocchia» di Roma marzo 1952) • Solo istruendo di più il popolo, e p-resentando allo stesso, non camuffa.ti, ma con precisi connotati, i vari interlocutori, si potrà consentire una maggiore capacità di giudizio, e insegnare a sceverare il buono dal cattivo, a distinguere l'imbroglione dalla persona onesta. 191 Biblioteca Gino Bianco
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