cittadini. Sono miti che rischiano di essere infranti. Anche la P7evidenza. e la mutualità operate tramite lo Stato non possono compiere miracoli. Rappresentano, lè vero, con l'autorità della legge, una maggiore garanzia. Ma non di più. Dalle società di « Mutuo soccorso» del secolo scorso, agli Istituti previdenziali odierni, molto cammino si è fatto: ma bisogna riandare sempre al. principio dell'uno per tutti, del tutti per uno. Principio del sacrificio, della solidarietà, della ripartizione, e anche della capitalizzazione che va difesa con una moneta. salda e sicura, in funzione di un onesto risparmio. E allora tutto avrà un senso: i granai serbati serviranno per le carestie, i granai che riforniscono anche i vecchi, le donne, i bambini, gli invalidi, gli improduttivi che non han potuto raccogliere grano. La sicurezza sociale solo se interpretata con un senso di solidarietà umana e cristiana ha un significato e realizza una conquista. Perchè non si costruiscono miti in terra, che costruiti rischiano di crollare, e gli Stati moderni potrebbero far la fine di tante torri di Babele, premuti come sono dai tropPi egoismi e divisi da troppi linguaggi. * Salari trasfe,·iti o risparmi capitalizzati? QUESTAdomanda è alla ba. se della dibattuta questione, fondamentale nel campo delle Assicurazioni Sociali, della scelta del sistema finanziario più idoneo. E' in fondo il quesito che in tecnica si pone sotto la forma: ripartizione o capitalizzazione dei contributi previdenziali? In parole più semplici il problema può porsi così. E' noto che, durante tutta la sua vita lavorativa, ogni lavoratore soggetto alle assicurazioBiblioteca Gino Bianco dIUSEPPE PETHILLI democristiano, professore di statistica, presidente dell'IN AM ni sociali è tenuto a versare una parte della sua retribuzione- per gli oneri della previdenza. Orbene, queste quote di salario (contributi previdenziali) possono avere , dal punto di vista tecnico, due diverse destinazioni. Nel cosiddetto sistema fi165
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==