sotto al tra forma, lo ,fruttamento della lavoratrice e dei minori che veng-ono a perdere non solo una parte di salario, nelle trattazioni dirette ed estracontrattuali, ma tal uni diritti ormai 9l canlo della cuciitice Su lavora, lavora, ognor lavora Finchè il cervello comincia a girare/ E lavora, lavora, ognor lavora Finchè vengansi i gravi occhi a offuscare l Quaderletti, polsini e orlature Orli, polsini e quaderletti ognor . acquisiti in modo definitivo. Fino a che, giunta è la bottonatura Mi vien sonno, e cucio in sogno ancori E questo è il danno. Il lavoro a domicilio ha sempre necessariamente avuto la sua derivazione dalo uomini che avete de le amate Sorelle e madri, e spose avete pure, No, non è tela che vOi consumate Ma vite son d'umane creature/ J'artigiana to, sia perchè prodotto da donne, sia perchè per la sua natura. iscritto nel campo della produzione artigianale. Sul lavoro a domicilio ha sempre pesato un regime di sfruttamento, dovuto soprattutto al fatto che non è mai esistita una disciplina giuridica fino a quando non abbiamo fatto la legge per le lavoratri- <'i madri, dove abbiamo introdotte le· lavoratrici a domicilio. Anche ora lo sfruttamento, come inadeguata remunerazione della produzione, esiste. :rv[a si tratta di lavorazioni speciali, per le quali è anche difficile stabilire criteri remunerativi giusti. Altra cosa è il lavoro industriale che ha trovato ormai Biu11v1.ecGajno Bianco THOMAS HOOD garanzie pressochè complete e può considerarsi libero da ogni forma di sfruttamento e che con questo imboscamento nelle case, con la complicità delle stesse lavoratrici, pressate da angustiose preoccupazioni economiche, viene risottoposto a forme di sf ruttamentu che pensava•mo supera te per sempre. Non vogliamo la casa-officina anche per motivi igienici, non vogliamo la casa-filunda, non vogliamo cioè che ogni tentativo di tutela fisica, econon1ica, sociale, igienica e morale venga così palesemente frustrato. Il lavoro a domicilio è ~oltanto quello che consente al157
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