Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 3 - 31 marzo 1952

LettearieLavoratori Anno I - N. S 81 Marzo 1962 · Lettera a un nieridionale Scrive un giornale del Nord: < Nell'Italia. del Sud pare che il malcontento sia molto esteso. Sono all'opposizione i latifondisti che hanno perduto la terra e la gioventù.- intellettuale senza lavoro. Ai primi i neo-fascisti ricordano i vantaggi di un governo forte che difenda i sacri diritti della proprietà; ai secondi com'era, più agevole trovar un impiego, sia _pure inutile ed a spese del contribuente, ai tempi dell'impero. Nessuno aggiunge che agli anni facili seguì la cata..- strofe con le conseguenze che tutti conoscono. Non meno fertile il terreno per la propaganda corrtunista, perchè nel nostro li eridione r ingiu~tizia economica ha talvolta aspetti medioevali e la miseria è così diffusa che appena limitate minoranze hanno raggiunto un tono civile di vita. < Il problema del Mezzog.iorno, sorto con l'unità, ha quasi un secolo di vita; non poteva essere risolto in pochi anni dopo una guerra perduta. Nel Sud il Gov·erno ha avuto qualche facile iniziativa (l'esproprio dei latifondi, la ·cassa del Mezzogiorno) ma le riforme sono applicate con mezzi insufficienti ed in periodi di crisi le ripercussioni sono più profonde nelle regioni più deboli. Per i piccoli borghesi che dopo aver conquistato con tanti sacrifici un diploma od una laurea sopravvivono con l'aiuto di continui espedienti, per milioni di operai e di braccianti che non ogni giorno riescono a sfaniarsi, i temi ideali della democrazia sono formule prive di eff{cacia. Per i poveri umiliati dal bisogno, non esistono nè libertà nè dignità umana ed a costor01 fascisti e comunisti promettono una vita di salvezza. < Non solo nell'Italia del Sud gli animi sono -inquieti. Gli uomini condannati ai tuguri ed alla fa.me hanno perso ovunque Biblioteca Grno 1co

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