Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 3 - 31 marzo 1952

vorazioni o processi produttivi; _ b) ai giovani che, fatte le scuo]e elementari, risiedono in località do~e non sono istituiti corsi o scuole statali o private di avviamento professionale e vogliono incam•minarsi a un mestiere; I e) ai giovani lavoratori che nelle scuole tecniche dello Stato· non hanno acquistato una capacità sufficiente per esercitare una funzione direttiva ed esecutiva nella produzione e debbono essere pertanto avvicinati alle esigenze pratiche delle 5ingole industrie. I vantaggi che arreca la istruzione professionale ai lavora tori sono impliciti in quanto è stato detto sopra. Sarà pertanto sufficiente elencarli schematicamente: 1) mig,liorare ed elevare le ca tegorie lavoratrici mediante lo aumento delle loro capacità professionali e quindi delle loro possibilità di guadagno; 2) adeguare le capacità delle maestranze a.I progresso dei mezzi e dei metodi produttivi; 3) formare i lavora tor-i idonei alla emigrazione nei vari paesi; 4) creare dei Iàvorafori capaci di realizzare procedimenti tecnici di carattere affatto nuovo; 5) eliminare la disoccupazione grazie alla trasformazione di maestranze generiche in lavoratori Biblioteca Gino Bianco qualificati di cui vi è ben . • •maggiore richiesta; da parte delle industrie. Nel campo della disciplina legislativa e della organizzazione dei corsi professionali, in Italia sono state sempre compiute delle realizzazioni · modeste e non si è mai giuntl ad una soluzione organica del complesso problema. Il R.D.L. 21 giugno 1938, n. 1380 sulla ( istituzione dei corsi per la formazione e il perfezionamJnto dei lavoratori», che ancora oggi può ritenersi in vita, soprattutto nella parte che stabilisce delle provvidenze in favore dei lavoratori, non ha affatto coordinato e unificato la frammentaria e disordinata legislazione precedente, ma ha accresciuto anzi l'accavallarsi ' caotico delle iniziative provenienti per lo più da enti pubblici o da enti privati. AI momento del crollo dello stato fascista i corsi prof essionali erano organizzati,. tra l'altro: dalle Confederazioni sindacali (soprattutto da quella dei lavoratori agricoli e dei commercianti); da enti parasindacali (INFAPLI nel sett0re industriale; ENF ALC nel settore commerciale, Comitati di coordinamento nel settore del credito e della assicurazione); dal Ministero della produzione bellica e dal Ministero dell'Agricoltura; dal PNF; dalla GIL; dall'OND; dai Consorzi Provinciali per 151

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