Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 3 - 31 marzo 1952

professional!, sia in quel!e 1;101! professionali. Anche nei hce1 i professori non escono da nessuna scuola dove si impari il mestiere di insegnare, e per ciò, ad esempio, è noto che nelle 5euole pubbliche i pro-- f essori di latino non sanno parlare latino: conseguentemente i ragazzi che escono dai licei non sanno il latino e nei nostri circoli dei civili non si sente mai citare un mezzo verso la-. tino di Virgilio o di Orazio e in vent'anni di retorica romana la sola frase latina che sia diventata popolare è quella detta una volta dal duce: unguibus et rostribus, che contiene uno sproposito da cavallo. 11i sorriderebbe l'idea che i ·lavoratori facessero uno sciopero per costringere i licei a insegnare il latino in modo da parlarlo: sarebbe questa una ADDESTRAMENTO E ASSISTENZA Il guaio peggiore è stato· di questi anni la necessità di dover confondere l'assistenza ai disoccupati con il loro addestramento professionale. Lo addestram-E.nto professionale è una cosa seria, deve essere fatta in funzione dell'avviamento al lavoro, del possibile collocamento. Altrim€nti non crea che nuovi disoccupati, che nuove illu- i sioni. Biblioteca. Gino Bianco via indiretta ma formidabile per diminuire il numero dei licei e aumentare quello delle scuole professionali. Tra l'altro, la manìa del latino male inseg.nato, è quella che impedisce ai ragazzi proletari delle scuole professionali di poter andare avanti negli studi, se ne hanno vocazione. E' noto che i periti industriali, ad esempio, non possono diventare ingegneri, perchè i barbassori della nostra istruzione sostengono che gli studenti di ingegneria venuti dai licei sono migliori degli altri; mentre una statistica degli inventori europei o americani, a cominciare da Marconi, dim6stra che essi in magg-ioranza non provengono dai licei. II governo e la classe diri-- goente italiana non sente il problema delle scuole prof essionali e delle scuole in genere, benchè la riforma scolastica costituisca un impegno elettorale. Ma è sintomatico che nei più democratici paesi esteri la riforma della scuola e l'incremento delle scuole professionali abbiano costituito la prima riforma compiuta subito dopo la liberazione. Questa riforma costa· meno delle altre grandi riforme sociali e viene incontro a una necessità urgente del nostro popolo. Non per nùlla il primo articolo della Costituzione dice: l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro. 1'9

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