Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 3 - 31 marzo 1952

• LA PRODUTTIVITA' * L'apologo di Menenio Agrippa QDRREi vedere di spiegare !Lnpo' cosa sia questo misterioso vocabolo «produttività» che ormai corre sulla bocca di tutti. Invece di belle parole che non servirebbero altro che a confondere le idee, penso che sia più opportuno servirmi di ,qualehe esempio e, per farvi ve'dere che il concetto non è del tutto nuovo, vorrei rifar1ni all'epoca romana. Ci tramandano le storie il famoso apologo di Menenio A,grippa, patrizio romano, che per comporre il dissidio originatosi tra quelle che oggi chiameremmo le classi dei datori di lavoro e dei lavoratori, f orte dell'indiscusso prestigio di cui godeva, si presentò al popolo e raccontò la storia delle membra che, $tanche di vedere il corpo che non lavorava, si rifiutarono di somministrargli il cibo. Senonchè non passò molto 144 B1u11utecGa ino Bianco PIETRO CAMPILLI nato nel 1891, deputato democristiano, ministro dell' Industria che dovettero constatare che le prime a risentire lo stato d'ine'dia generale erano loro stesse, in quanto attraverso gli organi dell'apparato digerente più non ricevevano quella linfa vitale che dava loro vigoria e forza. Le membra non tardarono a riconoscere anzi che il maggiore beneficio che loro poteva derivare era prop7:io in funzione del maggior contributo che esse stesse davano al sostentamento del corpo. Perchè produttivitd vuol dire proprio questo: quel maggior reddito che si realizza nella produzione, cui tutti collaborano col proprio lavoro, deve essere distribuito tra quanti hanno concorso a for-

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