Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 3 - 31 marzo 1952

rappresentare; e poichè assicura lt, maggioranze parlamentari, assicura, in tal modo, anche le sue casse e le sue calme digestioni. I « delegati » d1 codesta aristocrazia, non sono neppure essi una classe, perchè elementi troppo disparati socialmente e perchè non hanno , interessi comuni ma si combattono accanitamente per la conquista di posizioni amministrati ve e politlche lucal1 le quali sono le teste di ponte per la difesa dei feudi padrone.li e dei gruppi di fami glie vassalle, che sono le loro famiglie. Una tale configurazione sociale corrisponde al tilpo precapitalisti- ~o o coloniale. Allorchè la piccola borghesia del Mezzogiorno lament;a 1&.incuria dei governi, la mancanza di scuole, o vanta 11 suo lealismo alle istituzioni ed il suo t.;nt1bolscev1smo più recente, evita l'esame della configurazione sociale del suo paese. Il fascismo crede di essere destinato a diventare la classe dirigente del Sud, di generare la borghe- !ia del Sud; e l'idea mussoliniana, f2etiera dal cSud . MONTELLA, 17-2-1951 (1) ...La maggior parte della povera gente, cioè i quattro quinti della popolazione, vive malissimo. Prendi il mio esempio: sono proprietario di un ettaro e mezzo di terreno coltivabile P. ho un'entrata lorda che si aggira sulle 70~80 mila lire annuP.. Un manovale, un bracciante o. comunque, un artigiano, che difflcilmente riescono a fare 100-120 giornate lavorative nelBibli 1 ' 0 a Gino Bianco a.ssal discutibile, di una Italia intensamente industria.le può avere - forse - un lega.me con 11 · tJrogramma della successione di \lna. economia nuova a quella tut- / ~ora in vita nel Sud. Ma appunto da questa volontà del ,fascismo avviene il cozzo con la vecchia proprietà terriera meridionale. I vecchi proprietari agrari lotteranno con ogni mezzo contro l'invasione industriale, ed in questa lotta noi assisteremo a ripercussioni politiche notevolissime. Il tentativo resterà vano. D'altra parte riconosciamo che questa sa,. rebbe, almeno teoricamente, una via per fissare le basi alla sol uzione del « problema ». L'altra. 1dea della « colonizzazione 4el mezzogiorno », cioè della importazione di capitali per grandi la-- vori pubblici, di scuole, di ospizi, di e.sili, ecc. a simiglianza di quanto si usa fare nelle C~lonie, richiede somme ingenti di cui lo Stato italiano non potè mal disporre, e da sola non vale a prel'anno, ha11,no un salario che si aggira sulle 500-700 lire giornaliere. Con queste entrate vivia- ~ mo, come vedi, con le nostre famiglie, la media delle quali è . com.posta di sei o sette persone . M., mi dici, ti ha parlato della verginità politica dell'ambiente; nulla di più sbagliato. Nel Mezzogiorno - ed è il guaio maggiore - tutte le correnti politiChe sono rappresentate, dal partito bolscevieo al monarchico... Esiste una mentalità retrograda e individu.ali,tica - non esente da fatalismo - nella aente umile e ,fruttata tanto

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