tl ~on la folla, abbia promesso acqua, ca.se, vie ferrate. La stampa ufficiosa ha persino ammesso che 11 Presidente è un profondo conoscitore del sessantenne « problema meridionale ». Ma non è difficile riconoscere nei viaggi del1'onorevole Mussolini nel Sud d'Italh~ lo svolgirnento di un pro:. gramma di preparazione spirituale alla organizzazione fascista che nel M-ezzogiorno ancora oggi non è po~sibile. Ma perchè non è possibile nel ' Mezzogiorno la organizzazione di un partito che ha in mano il potere; che ha vinto strepitosa.mente nel Nord, in condizioni apparentemente più difficili di quelle che si potrebbero presumibilmente presenta.re oggi nel Sud, in regioni sprovviste di un proletariato vero e <11una forte organizzazione proletaria; che ha tutti i m~- zt acconci allo sviluppo di un va-- sto e profondo piano di assimilazione? ruspondere a queste dotnande equi vale ad impostare « il problema del Mezzogiorno ». Il quale esiSte, dunque, e non è sohl un motivo elettoralesco; esso è troppo legato alla mancanza di una cl.asse dirigente meridionale. 81 potrebbe obbiettare: il fascitm10 crea appunto questa classe. Ecco. Prima di tutto la classe è la ~pressione e la somma di grandi interessi economici ed intorno 11. questi interessi essa si delinea e si precisa. Una classe non si può creare per disposizione, putacaso, del Gran Consiglio Fascista. In secondo luogo il fascismo, per opportunità tattica. e per la fretta. d1 vincere, penetrando nel Mezzogiorno, ba voluto coalizzare le opl)ORiziont locali e metterle « contro il vecchio regime » detentore dei poteri municipali. Il fascismo 138 Bibl _ _..,1 Gino Bianco ha compiuto, cosl, un tentativo di -rovesciamento di « gruppi locali» servendosi di altri « gruppi locali », e lo sbaglio è tanto marchiano che a noi appare irrimecliabue. Neì Norcl la formazione del part1t,l fu uno sviluppo naturale del pr~clsars1 sernpre più netto delle classi; nel Sud una classe borghese è mancata, e p~rciò è mancato pure ·un proletariato. Le conquiste municipali, come le lotte politiche, furono imperniate intorno ad interessi particolaristici che solo per estetica politica. e per la suggestione verso le masse presero talvolta denominazioni desunte dal quadro di t.aluni parti ti nazionali. Quei meridionali che oggi vantano verso il fascismo la benemerenza. di avere sempre sostenuto il princi'J)io monarchico e di avere impedito il dilagare del bolscevism o nel Sud, r1 tenendo persino di ~ssere antesignani del fascismo. si danno un merito a buon mercato. Se in un paese mancano le condizioni obbiettive per la formazione di un proletariato è ben difficile dimostrare che ciò fu vo1uto. Può darsi che i Governi succed utiSi ciopo 11 70 abbiano sentito, di contro allo sviluppo della borghesia del Nord, matrice della organizzazione proletaria, il bisogno cli mantenere un equilibrio favorendo lo statu quo nel Mezzogiorno; ma questo desiderio sarebbe rimasto tale se si fosse spontaneamente formata una borghesia nel Mezzògiorno, la quale non avrebbe chiesto ai governi il permesso di « essere » e di crescere. E' mancata. una borghesia meridionale e perciò non si sono prodotte e sviluppate quelle for~e economiche che portano alla formazlor.e di 11n vero proletariato. Nessun
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