Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 2 - 29 febbraio 1952

che le assistenze sociali e le pensioni assolutamente inadeguate. Un invalido del lavoro ci aveva narrato che, a distanza di parecchi anni dalla sciagura, gli era stata liquidata recentemente una indennità di lire tremila mensili! U$citi alZ.-aria aperta ci dirigiamo ver$o i forni che sono delle enormi costruzioni in pietra, ove, a pianterreno, trovansi delle •gallerie alle pareti delle quali sono i' « calcaroni ». La capacità di questi è di circa 3-4 quintali e il minerale viene deposto qal piano superiore che si presenta come una mperficie con tante buche del diametro di tre metri circa. ChiU$e le aperture con pietra e calce, il minerale depostovi viene bruciato al fine di separarlo dalla qanga. L'acre odore di zolfo co·mbusto (anidride solforosa) non ci consente di indugiare a OS$ervare le vivide fiamme azzurTognole. La durata della combustione O$Cilla dalle 24 alle 36 ore e più durante le quali gli operai addetti ai forni vigilano ~uzza combustione per mezzo di valvole manov·rabili al primo piano al fine di rendere completo til proaesso di autocombustione dello zolfo... La màggior parte del quale (circa il 60 per cento) con -tale si$tema antiquato viene irrimediabilmente perduto. Lo zolfo depurato, ad una temperatura elevata che gli dà i! colore del miele cola lentamente da un piccolo buco praticato nella parte inferiort! del calcarone e viene incanalato in ' Biblioteàa Gino Bianco vasche di legno che, quando sono piene, vengono sostituite. Raffreddando, lo zolfo induri- $Ce e assume il normale colore giallo. Dopo tale depurazion~ incompleta, viene trasportato con autotreni o a mezzo ferrovia alle raffinerie di Catania o alle altre indu$trie chimiche. Quando, per mancanza di zolfo, il fuoco si spegne, si pratica una breccia, quella .stessa murata con pietre e calce, a pianterreno per togliere la ganga calcarea. La visita ha termine. Pur se breve, ci ha dato ancora una -i:olta, l'esatta sensazione della rudimentalità dei mezzi usati e del la umana miseria. La prima esige una radicale innovazione degli impianti e l'ausilio di moderne attrezzature. La seconda non esige parole di conforto, che non Ci •siamo sentiti di e$primere, ma provvidenze concrete e radicali. Oltre alle assistenze sociali, si appalesano necessari corsi in $eno alle scuole secondarie inferiori per la preparazione di assistenti e sorveglianti minerari, appositi laboratori, assegnazioni di mezzi di trasporto alle Ditte, ecc. Le ricorrenti crisi hanno origine dal fatto che il minerale ottenuto costa troppo a causa di tali sistemi antiquati. Cosa che irnpedisce di sostenere la concorrenza dello zolfo straniero. Binnovandoci potremo nuovamente aspirare al secondo posto nella produzione ed esportazione mondiale .dello zolfo. VITTOBIO NAPOLITANO (dal « Giornale ctel Siciliani» del 26 febbraio 1952) 125

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