più elementari doveri umani ed a precisi obblighi stabiliti dalle leggi vigenti. Detto questo, bisognerà pur aggiungere che anche da parte dei lavoratori si è dimostrato fino ad oggi un disinteresse al problema che non si spiega. Le eccezioni - e non mancano - confermano purtroppo la regola. E dire che le prime rivendicazioni operaie, a partire dall'alba dell'S00, ebbero per oggetto la protezione' fisica dei lavoratori, che restò per decenni all'ordine del giorno dei congressi nazionali ed internazionali. Nè. poteva essere diversamente, giaochè ogni altra forma di tutela del lavoro è secondaria rispetto a quella che .ha quale obiettivo la vita ·medesima dello operaio. La stessa « sicurezza sociale , non ha senso (e comunque vien dopo) quando non sia preceduta dalla prevenzione. Lo ha detto con estrema chiarezza ed energia AmiJitore Fanfani al Congresso dell' AISS che ebbe luogo in Roma nell'ottobre '49. Di uguale avviso è l'attuale Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale sen. Rubinacci, che lo ha ripetuto in molte occasioni: nei convegni di studio promossi dall'IN AIL e dall'ENPI, davanti ai due rami del Parlamento e, proprio in questi giorni, all' As116 Bib ca Gino Bianco ... semblea dei delegati della Confindustria. L'opinione pubblica condivide il nuovo indirizzo della politica sociale italiana. I rappresentanti politici della Nazione, i dirigenti sindacali più avveduti, il mondo della scienza, della tecnica e della cultura, sono concordi nel volere che la prevenzione degli infortuni, delle malattie professionali, delle malattie cosidette sociali a causa della loro notevole diffusione, cara tterizzi gli sforzi e gli obiettivi della politica governativa nel campo del lavoro. Nessun dissenso è possibile al riguardo. Dunque: si proceda! Sono in corso di revisione le vecchie leggi, i regolamenti generali e speciali che vantano una anzianità indubbiamente meritevole di rispetto, ma ana- • cronistici a causa delle esigenze derivanti al progresso tecnico- industriale; progresso che mai s'arresta ed al quale deve di continuo adeguarsi quello delle ~·tecniche » prevenzionali. Si avranno presto nuove leggi e nuovi regolamenti; saranno anche necessari nuovi metodi, più semplici e di rapida applicazione perchè le ' misure di igiene e sicurezza del lavoro possano marciare di pari passo· con i nuovi impianti e processi produttivi. A tal fine un contributo vera- •mente notevole di studi e di
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==