Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 2 - 29 febbraio 1952

per ·liquidare questo istituto dei lavoratori e per affermare che questa collaborazione è dannosa perchè limita la volontà• dei proprietari ·delle aziende industriali i quali abor- ·rono ogni sorta di controllo dei loro dipendenti. La situazione di disagio e spesso di crisi in cui versano alcuni settori dell'industria metalmoccanica, le difficoltà in cui verranno' a trovarsi gli stabilimenti siderurgici e di riflesso quelli metalmec~anici, se avremo l'applicazione del Piano Schuman, la scarsità di lavoro nei cantieri navali ha riposto in pieno la necessità di un controllo democratico dei lavoratori sulla produzione industriale in generale e metallurgica in particolare. A questo proposito ·credo sia utile richiamare l'attenzione sul notevole contributo dato dalla FIOJvL CISL ed UIL coll'accordo concluso parecchi mesi addietro per il complesso siderurgico ILVA, accordo che ha permesso di rinnovare in modo organico ed unitario tutti i Consigli di Gestione negli stabilimenti ILVA. Purtroppo l'accordo non ha potuto finora portare i suoi buoni frutti perchè, più per incomprensione che per ostacoli obiettivi, non è stato finora possibile nominare il Consiglio di Gestione alla Sede Centra le, dando cos~ il prete:. sto alla Direzione dell'IL VA di BL·:1°4 ca Gino Bianco ostacolare il normale f unziona:r;nento dei Consigli di Gestione in molti stabilimenti del complesso. La· FIOM, superando allora notevoli resistenze, ha aderito alla richiesta della CISL e della UIL per la pariteticità da parte degli operai cogli equiparati, tecnici ed impiegati amministrativi nei Consigli di Gestione dell'IL VA, animata dal fervido desiderio di cooperare su un piano concreto e unitario a ridare attività a questi istituti di controllo dei lavoratori democraticamente eletti dai lavoratori stessi. Gli · intralci frapposti al funzionamento - a mio parere - possono essere superati senza grandi difficoltà se da parte di tutte le organizzazioni si dà il ·giusto- valore che è stato riconosciuto più volte da tutti alla collaborazione dei lavora tor.i nella produzione industriale. I -Comitati di produttività, i cui membri dovrebbe.ro essere designa ti dalle organizzazioni dei lavoratori, come è stato proposto da qualche dirigente della CISL, non solo non raggiungono lo scopo di una cooperazione nello studio dei problemi produttivi perchè non eletti dagli operai, equiparati, tecnici ed impiegati delle fabbriche, ma hanno tut- .. te le caratteristiche degli orga- - ni imposti dall'alto per intensificare la produzione e non

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==