Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 2 - 29 febbraio 1952

IL FASCISMO La eulla Ma, per tornare a Bologna come culla del fascism.o, dirò che tutti questi coe ffi,Cienti non sarebbero valsi a far crollare le postzioni socialiste ed a formare la potenza fascista senza alcune circostanze fortuite e sopratutto senza certi errori più gravi dei socialisti. Le scaramucce nella piazza di Bologna del 20 settembrP. 1920 e lo stesso conflitto sanguinoso del 14 ottobre, quando una folla andò a fare una dimostrazione alle carceri per solidarietà con le vittime politiche, vicino alla caserma delle guardie regie, non erano riusciti a scuotere la preponderante forza socialista. Lo sbandamento di questa cominciò la notte del 4 novembre, in cui per poch-i fascisti fattiSi sull'uscio e nell'atrio della Camera Confederale del Lavoro in, atto aggressivo e minaccioso, l'allora segretario on. Bucco, che pure era circondato da un certo numero di giovani arrr.ati, non trovò di meglio che telefonare per soccorso alla quentura filofasci~ta!' La poUzia venne, ed in numero, ma per arrestare i soeialisti e far fare una figura ancora pitù ridieola al deputato Bucco .. La fortezza era ormai smantellata: i Jasctsti Vi avevano in certo modo libero ingresso. LUIGI FABBBI . ne « La controrivoluzione preventiva » . Le elezioni del 1924 Prim.a della domenica, tutto l'arti.ficio della compress•ione e della violenza m.orale. Dalla minaccia aUa lusinga, dallo scherno sussurrato nell'orecchio alla r:arola intim.idatrice, pubblica ed aperta. Su di me, sulla famiglia, su tutto Ciò che et tocca e ci riguarda. Lo schiavo della gleba di vent'anni fa non richiedeva queste precauzioni. E' più arduo comandare alla schiavitù moderna. Ma il signorotto feudale ignorava altresì le malizie dello RChiavi.~mo d'oggt. Ed e.r.co che, una sera della vigilia piovosa il padrone ha bisogno dell'ausilio altrui, per garantirsi contro la mia volontà e cqntro il mio pensiero. Dal caBiblioteca Gino Bianco scinale, che si chiude sul tramonto come u.n l!-Tr,asto1n. dn1)P. anche il sonno è inquieto perchè la figura del 11ianganellato- - --re -$i p, 01(1:a lJ1LT -nc1la -;cotte,·,iscim.m.o tutti inquadrati e militarizzati ]Jer recarci al Ja~cio ,, ricevere « l'ordine ». Ho negli occhi la scena, quando, mentre il carabiniere reale fingeva di acconsentire e di sanzionare l'opera del capo fasc~sta, questi assegnava a Ciascuno di noi il numero c!a fssare sulla scheda, allo scc,- po confessato di controllare il nostro voto. · IO BUSTICO ( dal « Domani d'Italia » del 19 aprile 1924) 99

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