Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 2 - 29 febbraio 1952

tributo obbligatorio assicurerebbe la indipendenza e l'autonomia delle organizzazioni sindacali, tanto spesso costrette a ricorrere a finanziamenti esteri o interni di natura e di provenienza non sindacale. E' chiaro che non può esservi vera libertà sindacale quando non vi sia indipendenza ed autonomia economica del sindacato. D'altra parte, far contribuire i lavoratori non associati alle spe~e necessarie per la vita dell'associazione non sembra contrario ad un principio di etica sindacale, dal momento che anche i lavoratori non iscritti beneficiano dell'attività che i sindacati svolgono nell'interesse dell'intera categoria e, in virtù della obbligatorietà del contratto collettivo, divengono addirittura parte sostanziale del contratto stesso. 3) Sindacato di categoria o di azienda? Una moderna tendenza giuridica a considerare l'azienda come una unità economico-sociale accrediterebbe la soluzione del sindacato aziendale, che sembra in parte accolta anche nel disegno di legge Rubinacci. Tuttavia l'esper,ienza sinda- ~~~ Il regime fascista ha fatto una legge certamente ardita sulla disciplina dei rapporti collettivi del lavoro. In ,quella legge vediamo accolti ~ principii che sono pure i nostri. Finchè clurava lo Stato 1liberale, da una parte, e rjìnchè, dall'altra, g'li operai ri-·, manevano fermi nel loro misconoscimento dello Stato, una legge di tal fatta era improponibile. La rivoluzione fascista ha ttLgliato il nodo gor,diano, e noi ne dol;>biamo prendere atto. In tutti i paesi in cui ,è stata applicata '.la politica dell'intervento si è fatto Qualche cosa che .ri avvicina al .Sindacato giuridico ed. alla Magistratura del lavoro, ed in Russia più che altrove. Dunque, nessuna opposizione di principio a queste riforme. Parimenti noi saremmo in contraddizione con noi stessi ge -ci ponessimo contro lo Stato Corporativo o la Carta del Lavoro, 1 ohe il regime fascista intende realizzare. Basta richliamare i nostri :voti ed i nostri progetti del pa8sato, per .stabilire che siam.o 1enuti a contribuire con la nostra azione e la nostra critica nlla buona riuscita di tali esperimenti. Azimonti Carlo, Calda Ludovico, Colom·bino Emilio, D'Aragona /Lodovico, Maglione Battista, Reina Ettore, Rigola Rinaldo. (Dalla mozione del 16-1-1927 pubblicata sui quotidiani del 2-3 febbraio 1927 e su 1 problemi del Lavoro del 25-8-1927). 81 1Z 6 .. ca Gino Bianco I

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