Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 1 - 31 gennaio 1952

• 15 era.nu n'atra vote. rutti. Ah no l ca!uni, cafuni cu l'anima di birbanti. .. . . . . . . Alle tre il treno entra, finalmente, in stazione. Cerchiamo il "?agone meno marlandato: a questo manca u.n vetro; a quest'altro due; questo ha la stoffa dei divani tagliata; quest'altro è senza luce. Ma, Dio mio! quali barbari sono p1.ssati di qua? - Eh - mi sospira dietro l'amico - tremil'anni ci vogliono! Il commerciante, che 8i è rifugiato con noi nello stesso scompartimento, dll, la stura a tutto il malumore accumulato in tante ore di sonno perduto: Ah I ce l'assicuro io, che sono popolazioni queste! FaresBimo meglio a sopprimerli tuttt. Il Bigaro toscano ci ammorba Z'aria, anche qui: dei grossi sputi piovono sul pavim.ento. Non · rispondo, per non dare esca a- stupide volgarità,· ma egli prosegue sttzzito: - A l'è una riforma sociale anche questa. Come nei campi vecchi si brucia la stoppia, cosi (un gesto tagliente) via, la testa a tutti. A l'~ ~na riforma sociale, che ci starebbe bene. · Altra boccata rumorosa, altro sputo più rumoroso. Dio! chi ci lib~rerà? Caro mio - mi mormora l'amico alzan.doSi per spegnere la· luce - ha ragione Giustino Fortunato: che cosa vale moralmente l'Italia? Il treno si è gill, mosso. FiSso senza pensiero la spuma bianca del mare, che, nelle tenebre, èorre pazzamente da ponente ad oriente, tentando di invadere la spiaggia. « Tutto quello che io so, mi tormenta, e tutto quello che io vedo: il cielo mi tormenta, e questo mare, e il mio corpo, e la mia vita ». Vecchio canto nato dall'altrui dolore, che m'avea fatto sognare, risgorgante ora dall'anima ferita. Il treno accelera la sua corsa. Dietro i fili del telegrafo che scendono e montano con ritmo u.guale, le stelle incominciano ad impallidire. E sulle ampie distese · malariche, s'insinuano, inafferrabili, le .livide luci dell'alba. Mi volto di scatto col viio contro la spalliera del sedile, quMt a vincere con una violenza fi· Sica lo sconforto che mi soffoca; e chiudo gli occhi. - Sì, qualcuno li aprirà su un altro oriZZonte. Lo credo disperatamente. Novembre 1919. Questa lettera dalla Calabria fu pubblicata su, l'Unità di Gaetano Salvem1n1 il 25 marzo 1920. Le condizioni sociali di alcune zone del Sud sono profondamente mutate in 32 anni? Il senatore Medici e l'on. Ambrico han110 espresso idee dl speranza: 11 primo s.crlvendo ai lavoratori sulla cooperazione come ele59 Biblioteca Gino Bianco

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