· ROBERTO ·TREMELLONI Un combàffenfe inerme Per prevenire o sopprimere la disoccupazione mancano armi al sindacato Caro Rapelli, vedo che, al numero uno del tuo programma di « Lettere ailavoratori», c'è il tema della disoccupazione. Forse nel primo ventennio del secolo il problema numero uno fu, per noi italiani che ci accostiamo cordialmente al movimento sindacale, quello del salario, o quello della protezione del Ia4 voratore occupato. Oggi - e ancora più domani, in un mondo che ha un celere progresso tecnico e mantiene tenaci compartimenti stagni per gli uomini - il tema principale diventa quello della < terra di nessuno » posta tra le forze applicabili e le forze applicate alle risorse di cui dispone la nostra collettività. 1,utto il dibattito si sposta. Non è più il partito politico che si affianca al sindacato, e quasi confonde la propria azione con il sindacato stesso, il quale difende gruppi ognor E. 1 Jteca Gino Bianco ROBERTO THEMELLON1 nato nel 1900, deputato so• cialdemocratico, studioso di economia. più vasti di lavoratori nelle loro condizioni vitali di prestazione d'opera. Il sindacato può affrontare il miglioramento salariale o assistenziale con strumenti formidabili, in difesa dei gruppi che rappresenta. Ma non riesce ad utilizzare le stesse armi per prevenire o sopprimere la dis•occupazione; è spesso combattente inerme quando una valutazione monetaria o la politica economica generale possono modificare fortemente il livello di -salari reali e di occupazione. Il sindacato cede questa difesa di carattere più universale al partito politico: tale, almtno, sembra il risultato di
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