FERNANDO SANTI Ridur,~e CON L'AUMENTO delle retribuzioni dei lavoratori la C:G.I.L. intende migliorare il loro basso tenore di vita e, attraverso l'incremento della capacità d'acquisto del mercato, accrescere la produzione e l'occupazione. L'economia italiana giace in una crisi organica, strutturale. Il predominio del rnonopolio industriale e terriero, co-- me una ca1nicia di forza, im· pedisce la espansione delle attività produttive e mantiene nel Sud una condizione di economia feudale. Per realizza re il massimo profitto il monopolio restringe il mercato, - cioè lo impoverisc-e. Il mercato del nostro Paese ~ così povero eh~ non vi è dubbio che un incremento anche lieve della possibilità di spesa delle masse popolari median te l'aumento dei salari, rappresenterebbe una spinta all'attività produttiva portata a- soddisfare l'ulteriore d·omanda. Questa povertà del mercato è rappresentata dal basso livello delle retribuzioni, effetto e causa nello stesso tempo della crisi. La gente spende troppo poco perchè guadagna troppo poco. Così i negozi sono pieE 20 eca Gino Bianco i profitti FERNANDO SANTl nato nel 1902, deputato so-: cialista del PSI, segretario della C.G.I.L. ni di merce che pochi acquistano, milioni di italiani sono yestiti in modo insufficiente rnen tre i tessili sono senza lavoro ed occupati ad orario ridotto, milioni di italiani non mangiano a sufficienza (siamo ancora come calorie inferiori al 1938) e gli agricoltori si trovano in difficoltà a vendere i loro prodotti (e abbiamo la crisi del vino, dei grassi vegetali, dei latticini, ecc.). Così la campagna acquista sempre n1eno prodotti industriali_ gli operai lavorando meno consumano meno prodotti agricoli, e la crisi si morde la coda. E' fuori di discussione che lo scarso guadagno dei la·voratori si riflette negativamente su tutta la collettività. Quando milioni di lavoratori sono pagati in modo insufficiente, solo poèhi privilegiati continuano a star bene. Perciò la crisi colpisce, oltre che i lavora tori, gli artigiani, i com-
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