gha che non tavorano in altre aziend<:1, ma tuttavia producono e guadagnano in proprio, o beneficiano di redditi personali diversi. Ad ogni buon conto, ! 'indagi ne venne condotta nei seguenti settori, da r;arte del Ministero del Lavoro e di quello dell'Industria e Commèrcio: Assicura• zione, Commercio, Credito, Industria, Pubblica Amministrazione. Riportiamo ora i dati riassun.. tivi (su un totale di 1.101.618 lavoratori nelle aziende censite): 1) Lavoratori occupati preS30 la ste~sa azienda e facenti parte di uno stesso nucleo familiare: nuclei familiari lavoratori 71.892 occupati : Da cui si deduce che il numero medio di occupati per nucleo familiare presso la stessa maschi femm. I totale 83.187 72.552 I 155. 739 azienda, è di 2,17, mentre l'eccedenza percentuale che ne risulta è di 117 per cento. 2) Lavoratori occupati presso una data azienda e facenti parte di un nucleo familiare; con membri occupati altrove: maschi femmine totale 67353 76121 143.474 ·Da cui risulta che, ~u 1.101.6lf, lavoratori delle aziende censite, 143.474 hanno familiari occupati presso altre aziende, in ragione del 13,0 m2dio, per cento, mentre la percentuaie, semp<re media, di lavoratori che danno luogo ad occupazione plurima nell'ambito della stessa azienda, risulta del 14,1 % . Bi 1° ~ca Gino Bianco Per concludere, l'on. Rubinacci assicura che l'Ispettorato del lavoro ncn potrà essere insensibile al fattore del numero dei componenti la famiglia e suggerisce una statistica della occnpazione operaia, basata non già sulla scheda del lavoratore ma sulla scheda familiare.
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