Lettere ai Lavoratori - anno I - n. 1 - 31 gennaio 1952

Nuclei fallliliari e posti di lavoro L'a relazione della Commissione presieduta dal sen. Rttbinacci, e pubblicata nel settembre 1950 espone i. risultati di uno' studio statistico sulla pluralità di occupazione in un medesimo nucleo familiare. Tre fasi devono essere considerate, in merito all'occupazione: quella di assunzione, di licenziamento, e fase interrnredia riguardo ai rapporti di lavoro già in essere. La legge del 29-4-'49 n. 264 concernente le modalità di assunzione, già prevede, in ordine di importanza, che il numero dei componenti familiari sia considerato di primario rilievo, rispetto ad es. all'anzianità di iscrizione nelle liste, situazione _ patrimoniale ecc., -per l'assunzione medesima. Tuttavia, il relatore precisa che il numero delle unità familiari non dovrà essere considerato in funzione di merito demografico, ma dello stato di bisogno del nucleo medesimo. La seconda fase di studio d Tiferisce ai licenziamenti, per i quali è ovvio che i lavoratori licenziati per primi non siano quelli appartenenti ai nuclei familiari più numerosi ( compatibilmente con eventuali clausole contrattuali o con ragioni di fiducia, di specializzazione pro ... fessionale ecc.). 111. ogni modo non esistono in questo campo disposizioni normative a carattére generale. La terza. fase è quella che Bibliofeca Gino Bianco presenta l'aspetto più delicato, se si volesse proporre adàirit .. tura il licenziamento di lavora• tori attualmente impiegati, per sostituirli con elementi che ap• partengano a nuclei numerosi. Tale soluzione comporterebbe una congerie di discussioni giuridiche, di comprensibili proteste da parte dei licenziati, di rifiuti da parte del.le aziende, di indennità di licenziamento che dovrebbero esser corri.sposte, talché una azione coercitiva del governo in questo senso - a giudizio del relatore - deve essere aprioristicamente scartata. Accingendosi a, riferire i risultati statistici dell'indagine condotta dalla apposita commissione di studio, l'on. Rubinacci si è sentito in dovEre di p·recisare, prima, alcune osservazioni, necessarie per una esatta valutazione dei dati statistici che non presentano se non una indicazione piuttosto approssime«.tiva, onde cadrebbe in grave errore chi ne facesse punto di partenza per conclusioni definitive. Infatti, i dati statistici non possono essere che orientativi e di massima per i seguenti motivi: a) ristrettezza del campo di indagine; ed impossibilità di condurre un'inchiesta nazionale; b) reticenza da parte degli interpellati nel dichiarare quali altri membri della famiglia lavorassero in altre q,ziende; e) mancanza di considerazione verso gli elementi della fami9

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