Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

Self-management e autogestionneell'industria e nellaformazione ALBERT MEISTER (*) Per cominciare, m{ sembra necessario dare alcune definizioni. La mia definizione dell'autogestione in campo economico non è certamente l'unica possibile: semplicemente, io sostengo che essa corrisponde ad una realtà (che si può accettare o no). In seguito, partendo da questa definizione iniziale, tenterò di mettere in luce alcune delle funzioni evidenti e di quelle latenti dell'autogestione industriale, e mi porrò analoghi problemi per quanto riguarda la formazione. I 1. Una prima distinzione necessaria è quella tra self-management, cooperazione e autogestione. Per la verità, cooperazione e autogestione sono entrambe forme di self-management, cioè di « assunzione in carico » da parte dei lavoratori (ci_oè il personale di una fabbrica nel suo insieme) della loro impresa. Il self-management è un termine generale, che non postula legami strutturali e organizzativi in seno all'impresa. Indica il processo di gestione collettiva e non implica, ad esempio, questa o quella forma di proprietà dei mezzi di produzione. Tratterò più avanti della cooperazione, forma caratteristica di self-management in ambiente liberale. Quanto all'autogestione (e qui mi baso sugli unici due paesi nei quali c'è stata un'esperienza di tale tipo, Yugoslavia ed Al- (*) Ricercare nell'Istituto di Studi dei Movimenti Sociali dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes di Parigi. Autore di numerosi saggi, tra cui: Socialisme et Autogestion. L'expérience yugoslave (1964) e Où va l'autogestion yugoslave? (1970). 99

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