Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

R. GUIDUCCI scelta, della creatività, della personalità, ridotta a disvalore massificato. Resta, ed aumenta, il dislivello tra chi può esercitare un compito dirigente e chi esercita un lavoro solo esecutivo, tra chi può esercitare il potere e chi no. E ciò è aggravato dal fatto che chi ha il potere può disporre in misura crescente di mezzi di informazione, calcolo e previsione sottratti agli esecutori, anche se questi elevano il loro grado di istruzione. Ma la logica del mondo od egemonia tecnologica, mentre espropria di attività intelligente e soddisfacente gran parte dei suoi membri esecutivi e li priva sempre più di potere, li priva nel contempo di una logica sociale, li chiude nella gabbia inesorabile di un ciclo quantitativo da cui non sembra possibile uscire. Anche la razionalità di chi potrebbe usare l'intelligenza ed esercita funzioni direttive si rivela, tuttavia, senza ragione e senza un fine. L'intelligenza è non intelligente, e il potere è non potere fare altro che quello che è già stabilito « a priori» come destino, regola ferrea del gioco della produzione e della potenza in quanto tale. I dirigenti diventano esecutori di un disegno oggettivo che non hanno disegnato. Ritorna l'antico «fato », superiore agli stessi Dei, in forma tecnologica. La società intera è privata dalla possibilità di avere una « ragione sociale ». Nello stesso tempo gli esecutori, i subalterni restano divisi (non solo nei compiti tecnici), e tutto il loro sforzo sembra limitato a non lasciarsi respingere in uno strato ancora più basso di quello in cui si trovano e a tentare continuamente la salita a quello immediatamente superiore. Ma, da questa morsa, non si può uscire con forme di « alleggerimento » della pressione attraverso una « certa quota di autogestione» dentro un sistema autocratico; né attraverso un « terzo settore cooperativistico » dell'economia, dentro e sotto due altri settori pesantemente egemonici e verticistici. Questo tipo di proposte, anche se attuate in buona fede per restare « realistici », sono destinate a ricadere fra le concessioni relative da ottenere dai poteri assoluti, e non possono operare trasformazioni di fondo. Quando la città scoppia, si attuano, sulla carta e senza poteri incisivi, Consigli e Comitati di zona e di quartieri; quando la scuola esplode, si creano Distretti e Dipartimenti, scoraggiandoli e svuotandoli prima che possano funzionare. 96

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