N. BERTI che ha come struttura base la condizione dell'autogestione e come variabili la coesistenza di varie forme socio-economiche. Scavando maggiormente in questa direzione potremmo dire anche che il pensiero anarchico nel suo complesso ha considerato ideologicamente ma non storicamente progressive le tre forme citate. Ha cioè ritenuto via via che per realizzare più coerentemente una maggiore uguaglianza fosse più conforme sostituire il collettivismo al mutualismo e il comunismo al collettivismo. Ma non ha mai considerato che queste forme corrispondessero definitivamente ad una oggettiva necessità storica, proprio perché non è stata identificata né una classe, né una direzione storica univoca portatrici di un progetto sociale risolutore. In questo senso il pluralismo è una garanzia continua non solo contro ogni forma di totalitarismo pianificante, ma anche contro ogni forma di monopolio. E a ben guardare la lotta al monopolio è in effetti il vero problema dell'autogestione anarchica. Il pluralismo è dunque allo stesso tempo un fine ideologico e una necessità teorica. Risulta quindi evidente che l'autogestione anarchica è una continua transizione libertaria verso l'anarchia. Si delinea come liberazione completa del lavoro, non ancora come liberazione dal lavoro. Essa abolisce le classi (e perciò automaticamente lo Stato). In quanto forma sociale «aperta», è costituzionalmente indisponibile a far crescere qualsiasi principio e pratica di monopolio. Ponendo in essere, attraverso la negazione del potere, la condizione iniziale della libertà, il sistema autogestionario concretizza il massimo dell'uguaglianza possibile, realizza cioè l'uguaglianza nel punto più alto delle condizioni storiche date. In altri termini, l'uguaglianza sociale si realizza come conseguenza della abolizione di ogni forma di monopolio, si realizza ancora una volta dunque come conseguenza di una pratica di libertà. Così ché, mentre la libertà politica diventa una pratica immediata (perché immediata è l'abolizione del potere), una realtà che si dà già per intero, l'uguaglianza sociale diventa un risultato e l'emancipazione economica un diritto sociale: la società autogestita non è una società di assistenza, è una società di libertà. La prospettiva del pluralismo socio-economico non supera dunque il sistema economico del valore. Solo il comunismo anarchico l'abolisce per intero, ma il comunismo anarchico come abbiamo visto non è che una variabile soèioeconomica dell'autogestione. . 86
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