Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

N. BERTI messe stesse del concetto autogestionario. Questo significa che, l'autogestione anche in modo riduttivo e parziale, l'anarchismo, in quanto costituzionalmente radicale, la esaurisce per intero praticamente e teoricamente. L'anarchismo e l'anarchia cioè trascendono l'autogestione. Fatta questa premessa indispensabile, si può riflettere sulla storia dell'autogestione anarchica che coincide con i momenti più rivoluzionari e nello stesso tempo più costruttivi dell'anarchismo e, tramite questi, allargare la riflessione all'intera teoria della tematica autogestionaria. Innanzitutto va detto subito che esistono due piani storici e di ricostruzione storica di essa: la storia delle realizzazioni e la storia del pensiero che anticipa o riflette su queste. I due piani non coincidono se non per il fatto che partecipano di una stessa ideologia. Vale a dire che l'autogestione anarchica è in fondo una « storia mancata», un dover essere più che un essere. La Comune di Parigi, i Soviet in Russia e le loro originali propagazioni in Germania, Italia, Ungheria, le collettività spagnole sono infatti momenti storici, sia pure importantissimi (ma importantissimi per la posteriore riflessione teorica, non per le conseguenze o per le dinamiche messe in atto. Tra queste esperienze - di cui solo l'ultima può dirsi interamente generata dall'anarchismo - non esiste una continuità: diverse le classi sociali protagoniste, diversi i tempi storici, i contesti socio-economici, la forza e la maturazione ideologica dello stesso movimento anarchico. I salti, le rotture, la discontinuità delle esperienze non permettono dunque un discorso unitario e omogeneo. Se di omogeneità bisogna parlare, essa paradossalmente va ricercata proprio nella storia mancata, in quello cioè che avrebbe dovuto esserci e non c'è stato. In questo senso gli insegnamenti da ricavare dalle realizzazioni pratiche delle varie esperienze autogestionarie hanno un significato in quanto vanno considerati come regolativi, come indicazioni generali che evidenziano i limiti e gli errori più che il loro valore propositivo: come dire che bisogna appunto storicizzarli al massimo per superare la loro storicità. Occorre dunque partire da questo particolare confronto fra teoria e pratica, fra intenzione e realizzazione per ricostruire, attorno a questa differenza, il filo complessivo di tutto il ragionamento autogestionario. Ora, causa ed effetto insieme di questa differenza, che attraversa tutta la storia del movimento operaio e socialista e quindi anche del movimento anarchico, è la divisione fra la 78

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==