E. COLOMBO que non ci dilungheremo sulle condizioni dell'autogestione. Diremo solo che vi sono due aspetti che consideriamo basilari; il primo è che qualsiasi esperienza di autogestione, anche in scala estremamente ridotta, deve contenere il progetto globale di società; il secondo è che, come dimostra la pur scarsa esperienza storica, solo nel corso di un periodo rivoluzionario, al di fuori della collaborazione tra le classi, l'autogestione acquista la dinamica necessaria per rompere il guscio strutturale della società gerarchica. Concludendo, dunque, l'idea autogestionaria e la sua realizzazione sono opera di un movimento rivoluzionario che si sviluppa al di fuori delle istituzioni vigenti e che disarticola il potere centrale nello stesso tempo in cui mette in marcia un tipo di relazioni sociali antiautoritarie ed antigerarchiche a tutti i livelli della pratica sociale. Il movimento rivoluzionario dovrà contemporaneamente preparare « le istituzioni in seno alle quali potrà vivere la federazione delle società di gestione che libererà lo spirito tenuto prigioniero dietro le sbarre dello stato» (23). (traduzione di Amedeo Berto lo) (23) Landauer G., La révolution. Ed. Champ Libre, Paris, 1974. p. 178. 76
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