Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

E. COLOMBO Mumford pensava che « una fase decadente della cultura può prolungare la sua esistenza se riesce a captare le energie fresche di un nuovo germoglio» (21). Qui si rivela la posizione paradossale dell'autogestione in relazione al processo di burocratizzazione, perché la tecnoburocrazia, come classe o porzione di classe in ascesa, si trova in condizione di captare energie nuove attraverso l'utilizzazione dell'autogestione come sua ideologia di partecipazione. L'autogestione si diffonde nelle società industriali avanzate soprattutto dopo la crisi della fine degli anni '60 e si appoggia a tutta una tradizione presente nel movimento operaio fin dalle sue origini: democrazia diretta, rotazione degli incarichi, delega con mandato imperativo e revocabile in ogni momento, ecc. Il che ci consente di affermare che riappare come necessità di resistere ad una certa standardizzazione e spersonalizzazione del potere, risultato dell'importanza che vanno assumendo i gruppi tecnocratici e dell'accentuazione del processo di burocratizzazione. Però la lotta di classe non si sviluppa come lotta di due elementi semplici contrapposti, come tendiamo a rappresentarcela. Le classi non sono uniformi e continuamente conflitti di interessi contrappongono tra di loro gruppi sociali che non appartengono a classi differenti. E' così che il regno liberale della borghesia volge alla fine nel pieno di una ristrutturazione generale dell'economia e di una nuova istituzionalizzazione della società che, in nome della razionalità, vede la tecnoburocrazia in marcia verso il controllo degli apparati di stato e del potere totale di decisione. Ora, la razionalità si esercita entro i limiti del sistema e non mette in questione i suoi fini ultimi. Nei paesi capitalistici, dove coesistono le forme tradizionali dell'espropriazione del lavoro e la nuova proprietà di classe della tecnoburocrazia, quest'ultima si appoggia nella sua lotta per il potere ad una ideologia di partecipazione che suscita l'indispensabile adesione degli intellettuali da un lato e dei quadri politici e sindacali dall'altro. Poiché, d'altro canto, la tecnoburocrazia non disdegna l'impiego dei modelli marxiani che accettano - per lo meno in via provvisoria - l'utilità dello stato e la separazione dell'organizzazione economica e politica del proletariato, è inevita- (21) Mumford L., op. cit., p. 371. 74

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