BIBLIOGRAFIA pretese di possedere il solo vero discorso autogestionario marciano dunque bene. L'autogestione è dunque divenuta un~ posta politica che determina e orienta i giochi della politica. Sarebbe troppo lungo riprendere qui i vari episodi del cammino dell'idea autogestionarià nel campo politico, sindacale e culturale francese. Tuttavia bisogna convenire che un posto importante spetta alla CFDT, che ha dato dal 1968 la più vasta eco a questo tema, facendone una delle tre componenti essenziali del suo progetto insieme alla appropriazione sociale (e non statale) dei mezzi di produzione ed alla pianificazione democratica. Successivamente sarà il PSU e poi il PS che darà una risonanza politica (politicante) al progetto. Quanto al PCF, è rapidamente passato dai sarcasmi su « una formula vuota» ad utilizzare senza vergogna dei tempi autogestionari di cui, come è logico, pretende ormai d'essere il migliore interprete, il solo detentore qualificato. Questi recuperi « azzimi» dell'autogestione non devono tuttavia illudere; però, se si guarda più da vicino, se si esamina nel dettaglio gli effetti analizzatori dell'autogestione nel seno stesso delle organizzazioni che la rivendicano, ci si accorge che questa vi esercita una funzione operativa molto importante che può ritorcersi - in parte almeno - contro quelli stessi che credono di poter manipolare le parole ed i simboli in funzione dei propri interessi di parte ed elettorali. In effetti, intraprendendo una critica radicale del monopolio del pensiero e dell'azione in seno al movimento operaio, la teorie autogestionaria si afferma - sul piano politico - come una teoria profondameme anti-leninista. Questa rifiuta infati la teoria, sviluppata da Kautsky e ripresa da Lenin, secondo la quale la coscienza deve essere apportata ai lavoratori dall'esterno, da una minoranza intellettuale borghese che si autoproclama « avanguardia » e che pretende di possedere la Verità, il Sapere, la Ragione. Inoltre, l'autogestione politica pone il problema dell'esercizio concreto della democrazia tanto nei gruppi ristretti quanto negli insiemi sociali più estesi. L'elaborazione di una teoria oolitica dell'autogestione si fonda quindi su una critica delle forme democratiche borghesi da una parte, e su una critica gestione. Certi gruppi, come la Ligue communiste révolutionnaire hanno su questo punto un'analisi molto più sfumata e meno settaria. I n questo contesto, d'altronde fanno piuttosto riferimento alla « demo- crazia dei consigli » che all'autogestione. 49
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==