GRAMIGNA SOVVERSIVA libertaria ed egualitaria negli interstizi della società gerarchica, fino a spezzarne la coerenza e la coesione complessiva, fino ad invertire il rapporto di forze tra vecchio e nuovo. Allora il bisogno di anarchia può e deve rompere il guscio che lo nega, ed è la rivoluzione. APPENDICE Dopo l'orgia di partecipazione generalizzata delle pagine precedenti voglio aggiungere, a parziale antiàoto, un brano tratto dalla relazione di Desroche al seminario internazionale sull'autogestione e la partecipazione operaia in Europa (Bologna 1970): « E' una prima proposta o una prima ipotesi: l'aspirazione alla partecipazione è correlata ad un'aspirazione a prendere le distanze. L'impegno nell'impresa è correlato ad un disimpegno dall'impresa. La prcpensione ad essere al di dentro della gestione è correlato ad un'altr .. 1 propensione a essere al di fuori della gestione. Se questa correlazione non è tenuta in considerazione, la partecipazione rischia di diventar<.: un peso o di incontrare l'indifferenza e l'assenteismo. Questa trappola potrebbe diventare temibile nell'eventualità di una partecipazione generalizzata, [ ... ] repµbblica economica integrale, i:1 cui ogni cittadino cosciente e organizzato avrebbe il diritto e il dovere di partecipare a tutti gli insiemi industriali, agricoli, bancari, sociali, socio-culturali da cui dipende la sua vita e che di conseguenza sarebb-.: obbligato a farli dipendere dalla sua coscienza e dal suo dominio. Con invito, dunque, a comprendere e a dominare rapporti amministrativi e rapporti morali, bilanci, conti di sfruttamento, conti di perdite e profitti, ecc. Con invito complementare alle presenze nelle assemblee, riunioni, commissioni, comitati, ecc. Naturalmente con la registrazione e qualificazione di tali presenze secondo l'intensità della loro partecipazione attiva, semi-attiva o inattiva. Si può immaginare che la situazione diventerebbe tale da essere simile a quella delle esperienze in cui, in laboratorio, si toglie ad un individuo, anche addormentato, ogni possibilità di sognare. E di fronte al pericolo nevrotico di una tale situazione, la terra della partecipazione potrebbe progettare qualche soluzione. Sia, per esempio, un diritto alla non partecipazione, come in quella città in cui si paga due volte più caro il diritto di mettere sul giradischi un disco silenzioso per ottenere un periodo di tempo senza baccano. Sia ancora una automatizzazione integrale, su supermemorie centrali, di tutti questi processi « comitato-cratici » concepiti dall'attività partecipativa nel suo stadio artigianale. In un caso come nell'altro, una partecipazione combattuta da un distanziamento: « Niente è buono senza misura », come faceva notare Durkheim sottolineando che i due tipi di società in cui ci si suicidava di più erano sia le società a individualismo eccessivo e socializzazione insufficiente, sia al contrario, le società ad individualismo insufficiente e socializzazione eccessiva. (H. Desroche, Autogestione, partecipazione e associazionismo cooperativo, in Fabbrica e società, cit.). 37
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