Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

R. LOURAU ma e Nagasaki, anche se facevano meno morti rispetto ai bombardamenti al fosforo della R.A.F. su Dresda, inauguravano l'era del terrore nucleare, di cui il nostro avvenire non ha cessato e non cessa di essere gravido. Numerosi altri argomenti, mille volte ripetuti e mille volte confutati, potrebbero essere addotti a favore di una forte probabilità della terza guerra mondiale quale confronto nucleare: fra questi, l'incremento e la prossima proliferazione del gigantesco arsenale capace di distruggere la maggior parte delle condizioni di vita sul pianeta. Sviluppo del capitalismo nelle sue due grandi forme antagoniste, sviluppo della forma statale con le sue potenzialità di « balcanizzazione » di vaste aree del globo e prospettiva di una guerra atomica fra blocchi: questo è il futuro ragionevolmente prevedibile, l'ombra che le cose a venire gettano sul progetto di trasformazione autogestionaria. 3. L'immagina_rio sociale La visione d'un avvenire denso di nubi, può indurre al più totale pessimismo, dal quale deriverebbe un atteggiamento fatalista, che mal s'accorda col progetto autogestionario. In realtà, tale futuro che grava pesantemente sopra di noi, non è che uno dei futuri possibili. I cristiani e i marxisti credono, ciascuno dalla propria angolazione ed alla propria maniera, in una linea temporale unica, in un senso della storia già determinato e conosciuto da quanti credono nel dogma (cristiano o marxista). E' forse proibito respingere una tale credenza? Se un dio o un senso divinizzato della storia tirano le fila del mondo, dall'alto del loro trono situato alla fine del tempo o alla fine della storia, tutto ciò che contraddice l'avvento dei « paradisi », cristiano o « socialista», si colloca a titolo di accidente nel Piano deciso anticipatamente. L'autogestione è allora condannata a vivacchiare marginalmente, come una vaga ideologia settaria, disperatamente tagliata fuori, fuori delle realtà economiche se non anche psicologiche dell'umanità. Se al contrario la storia, lungi dall'essere lineare, subisce svolte, torsioni, curvature inattese (e tutto il passato è là a dimostrarlo), allora abbiamo la possibilità di essere determinati non solo dalla linea temporale prima descritta sotto il segno della mondializzazione del capitale e dello stato, come pure sotto il segno della minaccia nucleare, ma altresì da un'altra linea temporale, quella dei più intensi sforzi millenari e dei ri200

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==