M. LA ROSA settore (7). Tutto ciò, fra l'altro, demistifica l'antinomia da molti sottolineata fra autogestione e organizzazione, fra autogestione e piano, fra autogestione ed eflìcenza; in realtà non esiste antinomia sempreché in tale processi (organizzativi, di pianificazione e di eflìcenza) venga svelata la valenza formale e legittimamente il sistema capitalistico e che nulla ha a che vedere con l'essenza significante dei concetti avanzati. Ma proprio questo l'uomo col suo essere rzel sociale persegue, anche se faticosamente, apponendo una nuova utopia concreta che va rivelando via via la sua valenza innovativa anche se, chiaramente, non risponde a nessuno degli schemi logici e operativi oggi consolidati e prevalenti. L'autogestione fa infatti già parte del pensiero e dell'agire dell'uomo e degli uomini di oggi, non solo perché presente appunto come permanente utopia concreta, ma anche perché « progetto-obiettivo » modalità di esistenza dell'individuo stesso contrariamente e continuamente emergente quale sua ineliminabile esigenza. Ma sempre tale orientamento può anche condurre in diverse e fuorvianti direzioni; qualora infatti non sia ben chiara la natura dell'accezione di autogestione e non permanga il costante nesso dialettico fra il suo fondamento e le eventuali e parziali storiche formalizzazioni, l'autogestione stessa potrebbe essere « ridotta » al più atroce dei modelli di comportamento umano: il completo autocontrollo dell'uomo finalizzato anche a mete a lui estranee. Ma noi crediamo che l'essenza di una cosa non sia mai riconducibile o riducibile ad uno o più aspetti parziali di essa; l'autogestione così, nonostante le apparenze che la vorrebbero talvolta « esaurita » in alcune esperienze tal'altra non più proponibile, ritrova, all'occhio e alla mente dell'osserva~ tore attento, inaspettatamente nuovi orizzonti e nuove potenzialità. L'autogestione, infatti, ritrova ancora una volta la sua irriducibilità nella natura stessa di chi l'ha pensata, di chi la continua a pensare e con essa continua a confrontare la propria prassi quotidiana: l'uomo e la sua libera e « razionale» creatività. (7) Cfr.: ROSANVALLON P., l'età dell'autogestione, Marsilio, Venezia, 1978. 194
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