Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

M. LA ROSA nenti tendenze e le costanti espressioni trasgressivamente orientate all'autogestione, nonché « gli spazi » entro cui operare le proprie scelte tatticamente congruenti con tali caratterizzazioni e nello stesso tempo coerenti con gli obiettivi stra- ~~ci. . Entrambi gli iter di ricerca arricchiscono di fatto la « cultura autogestionaria », ne consentono una sua socializzazione ed un suo continuo impatto con la prassi. Così nel primo ambito di riflessione, significativi passi in avanti sono stati fatti sia per quel che concerne il rapporto delegato/ delegante e il ruolo della conoscenza nel processo autogestionario (5), sia per quanto riguarda il tema spontaneità-organizzazione costantemente al centro del dibattito a tale riguardo (6). Oggi, ancora, superato quello che si è dimostrato come pressoché un falso problema (la proprietà privata dei mezzi di produzione), studiosi stanno « facendo breccia » in quello che si rivela come ulteriore «nodo» problematico in questo campo; il rapporto concetto di proprietà/autogestione. Da parte nostra, in questa sede e a conclusione. delle brevi note qui presentate, intenderemmo invece offrire alcuni spunti su quelle che riteniamo siano le specificità rilevanti delle odierne società, tardo-capitalistiche o di capitalismo maturo, in quanto proprio da esse emerge a nostro parere l'attualità più viva che mai dell'autogestione e dei « referenti » di cui è portatrice. Due ci paiono gli elementi maggiormente significativi a tale riguardo: da un lato la sempre più complessa interrelazione esistente fra i sottosistemi sociali e le sempre più ampie funzioni di legittimazione cui essi vengono chiamati a svolgere con l'espandersi a tutti i livelli della razionalità strumentale (o economica); dall'altro la crisi di ogni schema interpretativo, in specie nella rispettiva pretesa di esaustività, che non pare poter offrire più lementi risolutivi alla condizione « critica » propria delle società odierne. A fronte di tale situazione stanno crescenti momenti di trasgressività e di « rifiuto » della logica dominante (per un attimo creduta anche vincente), l'essenza progettuale dei quali sembra sempre più riferirsi a referenti di carattere autogestionario (la riconsiderazione dell'individuo nei suoi rapporti intersoggettivi e interpersonali; l'emergenza (5) Cfr.: BOURDET Y., op. cit. (6) Cfr.: TOMASETTA L., Partecipazione e autogestione, Il Saggiatore, Milano, 1972. 192

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