M. LA ROSA che si spiega la scelta effettuata nel proporre queste brevi note su un tema quale quello del rapporto fra autogestione, mutamento e società odierna. Per non incorrere infatti in approcci fuorvianti a detto rapporto, e prima ancora di individuare i « nessi » specifici e i « nodi » problematici concreti che lo investono ai giorni nostri, riteniamo sia necessario definire chiaramente il quadro di riferimento delle scelte, successivamente possibili e corrette, senza del quale anche l'esame (pur necessario, lo ripetiamo e sottoiineamo) di tematiche specifiche e particolari rischia di non appor.tare reali contributi a quella « cultura autogestionaria », punto di riferimento per noi essenziale di qualsivoglia prospettiva che intenda proporsi in tale ambito. « Il concreto è cçmcreto perché è sintesi di molte determinazioni quindi unità del molteplice. Per questo nel pensiero esso si presenta come processo di sintesi, come risultato e non come punto di partenza » (Marx). Se è questa allora la cultura che intendiamo sviluppare, anche e soprattutto in tale settore, le chiarificazioni concettuali sono da un lato un dato fondamentale e dall'altro sono per nulla «astratte» o generalizzanti, in quanto assumono in sé, come processo di sintesi, la concretezza e la specificità del reale. E poiché ci pare che, a tale proposito, esista ancora non poca «fumosità» ed indeterminatezza è proprio in questa direzione che abbiamo voluto indirizzare le nostre riflessioni certi che, se anche limitato e parziale, non inutile possa apparire il contributo da esse emergente. Già il concetto o l'accezione di autogestione implicherebbe una serie di precisazioni definitorie sulle quali tutt'oggi non esiste ancora quel sufficiente consenso e quella chiarezza che invece sarebbero necessarie per ulteriori sviluppi di studi e analisi, anche più «mirate». Se pare ormai generalmente accettata la differenza fra partecipazione e autogestione non in riferimento alle modalità con cui vengono o potrebbero venire realizzate, ma in quanto « qualitativamente» diverse (2), pur tuttavia non del tutto esauriti sembrano ancora oggi i tentativi di prefigurare un « modello » per l'autogestione di cui (2) La partecipazione infatti sottintende l'adesione ad una struttura o ad una istituzione esistente cui si decide di partecipare entro però quella che è la logica consolidata propria alla istituzione o alla struttura. Essa è dunque, pur in diversi gradi, una forma di coinvolgimento subordinato ad una organizzazione, di cui si deve finire per riconoscere la « priorità » rispetto agli individui çhe la compongono. Ciò non si188
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