Interrogations - anno VI - n. 17-18 - giugno 1979

FUGA AUTOGESTIONARIA tavia, al posto di tutto ciò, e sempre a causa del mito, i subordinati si lasciano prendere e inquadrare a propria insaputa, tutti occupati come sono ad aspettare il Gran Giorno dell'autogestione. Tanto è vero che, come è accaduto in Iugoslavia, dove il PC ha decretato l'autogestione per conservare il suo potere, alla fine saranno i detentori del potere di controllo, i competenti, a concedere l'autogestione, nel momento in cui questa apparirà loro indispensabile per esercitare un controllo più efficace. e) Ma questi competenti-controllori della vita sociale non vengono reclutati soltanto in seno alla borghesia e alla destra. Le classi medie salariate hanno investito gli apparati di stato e le organizzazioni, di destra o di sinistra che siano. Esse formano, al di là delle loro divisioni politiche, una nuova classe dirigente. Managers, alti funzionari, leaders politici e delle grandi organizzazioni sociali, sindacali e culturali, hanno sviluppato una connivenza che va ben al di là delle lotte che li oppongono: conoscendosi, apprezzandosi, provenendo dalle stesse scuole e spesso dagli stessi ambienti (o aspirando ad accedervi), cooptandosi, tutti questi competenti che ci controllano sono molto più uniti che divisi; hanno tutti interesse a che il sistema che li ha condotti al potere e ai privilegi si perpetui e si modernizzi con il minor numero di scosse possibile. La nostra società appare dunque sempre meno contrassegnata dalla lotta tra due classi, e sempre più dalla costituzione di una sola e stessa classe, nata dalla collaborazione delle vecchie organizzazioni classiste. L'attesa paziente dell'autogestione come risultato di una vittoria elettorale (falsamente assimilata alla « presa del potere ») serve direttamente gli interessi della nuova classe dirigente a favore di un cambiamento il più indolore possibile. E il fatto che il mito autogestionario venga costruito dalle organizzazioni di sinistra mostra bene che queste hanno già accettato il ruolo, ormai loro attribuito, di calmare le rivendicazioni popolari e di farle deviare nella fede e nella speranza. Il sistema si chiude, l'alienazione diventa totale, i meccanismi di recupero riescono ad incanalare nel sogno tutte le devianze e le aggressività della base. I Fronti autogestioilari, presenti e futuri, continueranno ad agitare le teorie e le speranze. Mentre alcuni analisti, come me, si divertiranno a descrivere lo stato delle cose, ma senza alcuna speranza di poterlo modificare. Chi si accontenta - qualcuno c'è - tenterà 183

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