J. ELIZALDE lattia e se non si prendono drastiche misure, alla morte». E quelli che parlano così erano allora il segretario generale ed il segretario di coordinamento della CNT (13 ). La cosa curiosa è che quelli che ammettono in questo modo la crisi di un'organizzazione che - come tutti gli altri tentativi di combattere il capitalismo e lo stato con quello strumento di integrazione che è oggi (storicamente non è sempre stato così) il sindacalismo organizzato, in quanto stabilizzatore della condizione di salariato e non negatore di essa - finisce nel riformismo oppure nello scoraggiamento, mantengono nonostante tutto la loro fiducia nella via « sindacalista », nell'operaismo « cenetista », e si oppongono ad altre concezioni anarchiche che qualificano come « meramente culturali», di enorme danno per il movimento operaio» come se ciò che « reca danno » al movimento operaio in quanto movimento rivoluzionario non fosse proprio la perpetuazione dei miti sindacalisti-rivendicativi. La conclusione degli attuali portavoce della CNT è esplicita: « Oggi esiste una piattaforma reale di lotta e questa piattaforma è la CNT... Delle due l'una: o la CNT o l'agricoltura» (14), alludendo all'alternativa ecologica e neorurale che oggi prende piede in molti settori anarchici delusi dell' anarcosindacalismo. Credo che uno degli elementi centrali di questa crisi nel movimento anarco-sindacalista sia la mancanza di accordo sul concetto e sulla pratica dell'autogestione, principio fondamentale e orgoglio storico di quanti rivendicano (e in molti casi sono i superstiti di quegli avvenimenti) le collettivizzazioni rivoluzionarie del '36-'39 come esempi di autogestione libertaria (15). In effetti, il principale testo teorico finora approvato dalla nuova CNT propone un concetto di autogestione molto ampio, riaffermando così le tesi dello storico Congresso di Saragozza che identificano autogestione e comunismo libertario come« la socializzazione integrale dei mezzi di produzione e distribuzione, dei servizi e di tutte quelle attività di relazione umana (13) Si veda la Intervista al Comitato Nazionale della CNT su « Bicicleta », n. 13, pp. 15 e segg. (14) Ibid. (15) Si veda la nota 1 sui riferimenti bibliografici. Sono particolarmente critici i testi di Richards e Garda, come quello di Semprun Maura, Revoluci6n y contrarevoluci6n en Catalufza, Barcellona, Tusquets, 1978. 162
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